L'ex sindaco di Carloforte, Marco Simeone, è stato condannato oggi a un anno e mezzo di reclusione per aver utilizzato otto volte l'auto del Comune per trasferte ritenute non istituzionali.

I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari hanno comunque alleggerito l'imputazione mossa dalla Procura, da peculato a peculato d'uso, assolvendo anche l'ex primo cittadino dalle accuse di falso e truffa.

L'inchiesta era nata da un esposto anonimo arrivato ai carabinieri e la Procura aveva scansionato le 120 trasferte effettuate da Simeone: 15 erano state ritenute illegittime e il pm Giangiacomo Pilia aveva anche contestato il falso e la truffa su alcuni rimborsi (reati per i quali alla fine del processo lo stesso pm ha chiesto l'archiviazione).

Alla fine il collegio presieduto dal giudice Giovanni Massidda (a latere Andrea Mereu e Giuseppe Carta) ha ritenuto non corrette le otto trasferte fatte dall'ex sindaco con l'auto comunale a Quartu, dove risiede la famiglia. Simeone - difeso dall'avvocato Enrico Colombo - si è sempre difeso sostenendo che le trasfete avevano comunque un intento istituzionale visti gli impegni fissati al venerdì e al lunedì, ma anche che utilizzando la sua abitazione come punto d'appoggio abbia fatto risparmiare al Comune che amministrava migliaia di euro di rimborsi carburante, alberghi e pasti. Per questo sarà presentato ricorso in appello. "Il grosso dell'impianto accusatorio è caduto - ha detto il legale - e l'intera vicenda ha un valore non superiore ai 300 euro".
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