C'è anche una donna di Iglesias tra le persone indagate per vilipendio al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Si tratta di una disoccupata di 52 anni alla quale la Procura di Roma ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari in merito al reato previsto dall'articolo 278 del Codice penale: "Offese all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica", punito con una pena che va da uno a cinque anni di reclusione.

Accanto al suo nome figurano quelli di altre due persone (una di Cinisello Balsamo, l'altra di Francavilla al Mare) per le quali si profila la richiesta di rinvio a giudizio.

La vicenda risale alla primavera dell'anno scorso e riguarda il clima politico teso e incerto del dopo elezioni, quando c'era fermento per la formazione del Governo. Le polemiche politiche (in particolare in merito al no di Mattarella alla nomina di Paolo Savona quale ministro dell'Economia) animarono i cosiddetti "leoni da tastiera", abituati a confondere il diritto costituzionale alla libertà d'espressione con l'insulto libero, le minacce, la denigrazione gratuite: arrivando perfino ad augurare al Capo dello Stato la stessa morte del fratello Piersanti, ucciso dalla mafia.

La disoccupata di Iglesias non è stata da meno, ma le conseguenze giuridiche per lei (e gli altri) potrebbero essere molto serie.
© Riproduzione riservata