L'obiettivo era quello di sollecitare il Consiglio Comunale di Roma a seguire l'esempio dei Comuni di Iglesias (seppur con annesse polemiche per le mancate azioni conseguenti), Assisi, Bologna e Cagliari nell'approvare una deliberazione che potesse convincere il Governo a bloccare il coinvolgimento italiano (tramite le esportazioni belliche della Rwm e non solo verso l'Arabia Saudita) nella sanguinosa guerra in atto in Yemen.

Fine ambizioso che ha portato a radunare nella Sala del Carroccio del Campidoglio un vasto di numero di associazioni pacifiste (Movimento Focolari, Arci, Archivio Disarmo, Comitato Riconversione Rwm, Rete della Pace, tra le tante) comitati, sigle nazionali ed internazionali (Amnesty International per citarne una) oltre ad alcuni consiglieri comunali della Capitale.

L'assemblea al Campidoglio di Roma (foto Simone Farris)
L'assemblea al Campidoglio di Roma (foto Simone Farris)
L'assemblea al Campidoglio di Roma (foto Simone Farris)

Alla fine la partecipata assise, tramite gli interventi del consigliere comunale Stefano Fassina e di alcuni amministratori, ha partorito una bozza di deliberazione del tutto simile a quella già approvata dal Comune di Assisi.

"Un documento importante condiviso all'unanimità da tutte le associazioni presenti e al quale una città come Roma e i suoi amministratori non potranno dire di no", specifica Angelo Cremone, portavoce di Sardegna Pulita presente all'assemblea romana.

L'intervento dei pacifisti sardi ha permesso di riassumere le tantissime proteste, le battaglie e i passi fin qui fatti in Sardegna per raggiungere l'ambizioso obiettivo di fermare la guerra in Yemen e il coinvolgimento italiano in essa. "L'Italia deve cessare di essere complice nel massacro yemenita", ha dichiarato Cremone concludendo il proprio intervento al Campidoglio.
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