"Mancano veramente soltanto i dettagli al completamento del grande reparto di Terapia intensiva che la città di Sassari attende da anni. Si tratta di un vecchio progetto, chiamato T.I.30, arenatosi a causa del fallimento dell'impresa appaltatrice, e che oggi rappresenta un'importantissima occasione per consentire un alleggerimento degli attuali reparti Covid giunti a saturazione. Nella seconda città della Sardegna, infatti, ai 14 posti letto di terapia intensiva disponibili se ne sono aggiunti altri 3 per far fronte al ricovero di nuovi pazienti gravi. In vista della terza ondata pandemica, prevista per gennaio prossimo, la politica ha il dovere di vigilare affinché questo reparto venga completato quanto prima. Non possiamo farci trovare impreparati, dobbiamo correre, e anticipare questo infido virus e la sua corsa".

A chiedere tempi rapidi per il completamento del reparto T.I. 30, iniziato e mai completato, è la consigliera del M5S Desirè Manca che ha effettuato un sopralluogo ha ripreso i locali della struttura quasi pronta.

"Oggi mi trovo qui - Desirè Manca (M5S) - spiega in un video autoprodotto all'interno dell'ospedale - per mostrarvi questa importante risorsa per la nostra città e per tutti i malati del Nord Sardegna. Il mio impegno parte da qui e continuerà fino a quando il T.I.30 non verrà finalmente inaugurato".

"Nel secondo ospedale più importante della Sardegna oggi hanno chiuso tutte le sale operatorie per mancanza di medici, infermieri e anestesisti, impegnati sul fronte dell'emergenza coronavirus. Quello che dobbiamo pretendere è che il T.P.30, che prevede appunto l'allestimento di 30 posti letto di terapia intensiva, sia reso operativo per evitare che prosegua lo smantellamento degli altri reparti, dettato dalla necessità di reperire risorse per i reparti covid".

"Se questo reparto fosse stato disponibile, oggi non avremmo dovuto chiudere le sale operatorie. A Sassari oggi non si eseguono interventi. A Sassari oggi i malati non covid devono attendere per sottoporsi a una visita, a un'operazione, per ricevere una terapia. Dobbiamo pretendere che il T.I. 30 sia reso operativo a inizio anno affinché si possano concentrare le forze in un unico reparto".

"La nostra priorità è dare dignità a tutte le persone che stanno male, per il covid e per qualsiasi altra patologia. Le sale operatorie non possono e non devono restare chiuse un giorno in più".

(Unioneonline/F)
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