"Non possiamo permettere che la sabbia e le rocce delle nostre spiagge vengano deturpate, pertanto chiederemo la revoca immediata della concessione nell'ipotesi venga accertato un danno ambientale e nel caso saremo pronti a costituirci parte civile".

Il sindaco di Stintino Antonio Diana non nasconde la sua preoccupazione dopo lo scempio commesso dall'imprenditore 43enne di Porto Torres su un tratto sabbioso dell'arenile della Pelosa. Circa 256 metri quadri di spiaggia contaminata da materiale sabbioso di cava, che mostra un lido bicolore, un ripascimento abusivo per ampliare la spiaggia dove fare spazio a ombrelloni e sdraio, un'area ora sottoposta a sequestro dalla Procura di Sassari in attesa che venga accertata l'origine della sabbia, probabilmente proveniente dalle cave di Badesi.

Il concessionario dello stabilimento balneare nella spiaggia "Il Gabbiano", parte del complesso Club Esse Roccaruja con annesso hotel e ristorante, dovrà rispondere dei reati di modifica dello stato dei luoghi sottoposti a tutela e deturpamento di bellezze naturali.

L'intervento non autorizzato da Comune, né dalla Tutela del paesaggio e neppure dall'ufficio Demanio, è stato effettuato consentendo l'ingresso di una pala meccanica nel tratto sabbioso dove è stato scaricato il materiale non compatibile con lo strato sottostante. I carabinieri della stazione di Stintino in collaborazione con i militari della compagnia di Porto Torres hanno rilevato danni anche sulle rocce adiacenti. L'ufficio Tecnico comunale effettuerà un sopralluogo per verificare il danno ambientale al sistema dunale e all'ecosistema e per procedere immediatamente alla rimozione del materiale di cava incompatibile, dietro autorizzazione del magistrato.
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