Rinvio a giudizio e udienza fissata al primo luglio davanti al Tribunale di Sassari per quattro persone, di nazionalità siriana e marocchina, accusate di essere gli jihadisti operanti a Olbia.

Si tratta di Anwar Daadoue, latitante, Mustafa Chadad, Abdulkarim Osman Haj e Lahoucine Wahmane Ait.

Per i pm della Dda Danilo Tronci e Rossana Allieri, Daadoue (titolare di una impresa edile), sarebbe il presunto capo dell'organizzazione, collegata alla formazione Al-Nusra, oggi chiamata Jabhat fateh al-sham: è accusato di avere agito in Svezia, Danimarca, Germania e Ungheria.

Era stato arrestato a Copenaghen, su ordine del Tribunale di Tempio, da dove è evaso.

L'impresario siriano, durante la permanenza a Olbia, ha lavorato nei cantieri del G8 di La Maddalena, Mater Olbia e all'aeroporto Costa Smeralda.

L'inchiesta sarda è un filone di una maxi-operazione che coinvolge 18 persone in tutto il territorio nazionale.
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