"Ancor più di prima credo che la situazione del Centro Migranti vada affrontata in maniera chiara ed efficace da chi ha il potere di decidere e organizzare. La Prefettura ha cercato di mantenere gli impegni presi, ma non basta. È ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità e prenda provvedimenti, perché il problema dello sbarco dei migranti in Sardegna non può ricadere su un Comune e il territorio limitrofo".

Così il sindaco di Monastir Luisa Murru, che interviene dopo l'episodio di ieri, quando in pieno centro del paese alcuni migranti algerini allontanatisi dalla struttura d'accoglienza che li ospita hanno avvicinato un gruppo di ragazzine del posto.

Il fatto ha provocato la reazione dei genitori delle giovani. Facile la fuga in avanti: "Se non fate niente voi, se non fa niente la prefettura, facciamo di testa nostra: ora basta", è la minaccia.

Murru, nella giornata di oggi, ha scritto ancora al Prefetto di Cagliari. Ma non solo: "Richiesta di provvedimenti urgenti" è l'oggetto della lettera indirizzata anche al presidente della Regione Cristian Solinas e al Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese.

"Chiedo ulteriori e definitivi provvedimenti, una drastica riduzione degli ospiti al Centro migranti e che l'Ats si faccia carico dei soggetti Covid-positivi", spiega il sindaco.

La presa di posizione di Murru, come detto, arriva dopo i fatti di venerdì sera: a Monastir alcuni migranti algerini avrebbero "molestato" un gruppetto di ragazzine, anche se qualcuno racconta solo del tentativo dei giovani nordafricani di farsi una foto.

Che i migranti abbiano avvicinato le ragazze, conferma Alessio Marotto, consigliere comunale e coordinatore regionale di Centro Democratico, "è vero, ma non si è trattato di molestie: pare che gli algerini si siano avvicinati per fare un selfie. Ovviamente la cosa ha indispettito i genitori delle ragazze e i passanti. Continuo a pensare che la situazione sia completamente sfuggita di mano, e bisogna intervenire subito, prima che i monastiresi si facciano giustizia da soli".
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