La devastazione in un vigneto nelle campagne di Dolianova. I danni evidenti in due foto. La prima foto è stata scattata il 25 marzo. Un vigneto rigogliosissimo. Nella seconda foto scattata dopo la gelata 24 ore dopo nello stesso vigneto, i germogli non ci sono più, rinsecchiti dal vento gelido e dalla temperatura che si è abbassata sotto lo zero. I danni appaiono bene evidenti.

Distrutta in questa vigna la totalità di quella che doveva essere la prossima vendemmia. Nel Parteolla, fra Dolianova, Serdiana e Donori, il danno ha interessato i vigneti a nasco, moscato, chardonnay, uve bianche, Savignon, Sangiovese.

"Un disastro - dice Sandro Murgia, presidente della cantina di Dolianova -. In diverse decine di ettari di vigneto i danni sono sull'ordine del cento per cento. Le gemme sono state rinsecchite. Non ci sono più. In alcuni vigneti, il 25 marzo scorso si preparavano i primi trattamenti anticrittogamici: la mattina dopo c'erano solo i ceppi. L'apparato fogliare completamente secco. A questi danni, si aggiungono quelli legati alle difficoltà del mercato messo in ginocchio dal coronavirus. Abbiamo mobilitato la Coldiretti e l'assessorato all'agricoltura".

Per l'enologo delle Cantine Argiolas di Serdiana, Mariano Murru: "Si rende necessario aprire un tavolo di lavoro al fine di predisporre urgentemente tutte le misure possibili per salvaguardare le attività degli enopoli e dei viticoltori. Ai danni del gelo della scorsa settimana si aggiunge la situazione difficilissima del mercato nazionale e internazionale".
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