Non ci sono elementi "sufficienti per sostenere" che esista un legame diretto tra "l'esposizione a sostanze contaminanti e nocive" del Poligono militare di Teulada e i tumori e le morti del territorio. I controlli e gli studi eseguiti in questi anni "non consentono di accertare la data nella quale per la prima volta" sono stati "compromessi gli ecosistemi" della penisola. Dunque: il "disastro ambientale" nel Poligono è "avvenuto", ma non è possibile individuare i responsabili per "errori nell'interpretazione delle prescrizioni sulle bonifiche" da eseguire, per la necessità di procedere agli addestramenti e per la "buona fede" di chi dava gli ordini.

Sono le conclusioni attraverso le quali il pm Emanuele Secci ha chiesto l'archiviazione delle accuse a carico di Giuseppe Valotto, Claudio Graziano, Danilo Errico, Domenico Rossi e Sandro Santroni nell'inchiesta per omicidio colposo, lesioni colpose e disastro ambientale.

Sono gli ex capi di stato maggiore dell'Esercito e del Terzo reparto Rif dell'Esercito, l'ex sottocapo di stato maggiore e l'ex comandante della Regione Sardegna tra il 2009 e il 2015. Avevano agito "nel convincimento di adempiere al proprio dovere", e sparare a Teulada era una "modalità ritenuta necessaria e imprescindibile". L'alternativa era "cessare" di farlo ma "con la deprivazione dell'addestramento".

Però il sistema vegetale e faunistico della penisola interdetta è compromesso "irreversibilmente". Capo Teulada è stato bersagliato da terra e mare sin dagli anni '50, e solo dal 2010 al 2014 è stato centrato da 686 mila colpi tra "artiglieria pesante, razzi e missili". Nel mare ci sono ordigni inesplosi. Si sono verificati un «grave mutamento della morfologia del territorio con la "manifesta e grave ripercussione su flora e fauna dell'intera penisola con la perdita della biodiversità".

Le bonifiche sono iniziate. È in corso la caratterizzazione che porterà all'eliminazione dell'inquinamento; il promontorio non è più il bersaglio delle esercitazioni, che proseguiranno ma alle quali seguirà un'immediata bonifica. Ma i parenti di chi ha perso la vita o ha combattuto con un tumore tra il 2009 e il 2014 si opporrà alla richiesta di archiviazione.
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