Concorso in omicidio pluriaggravato e rapina. Con queste accuse è stato arrestato Mirko Marteddu, 39 anni di Orotelli. È accusato di essere uno dei responsabili della rapina e omicidio di Giuseppino Carboni, il pensionato di 86 anni, ucciso nel 2008 a Soddì.

Gli inquirenti avevano riaperto il fascicolo grazie alla rielaborazione delle impronte digitali rilevate nel corso delle indagini. Le nuove tecnologie, utilizzate dalla polizia scientifica del gabinetto della Questura di Cagliari, hanno permesso di accertare con esattezza le impronte rilevate sullo scotch utilizzato per immobilizzare l’anziano.

Mirko Marteddu era uno degli indiziati della rapina conclusasi tragicamente, con la morte per soffocamento di Giuseppino Carboni. Era stato riconosciuto da alcuni residenti di Soddì, qualche giorno prima della rapina. Gli ultimi elementi raccolti grazie alla rielaborazione degli elementi di prova in carico agli agenti della mobile, hanno permesso di risalire a Mirko Marteddu.

"In una piccola impronta palmare presente sul rotolo di nastro adesivo utilizzato per immobilizzare il pensionato – spiega il responsabile della scientifica di Cagliari Cosimo Mancini – sono stati individuati per 21 punti di identità con l’impronta palmare dell’arrestato".

Secondo gli inquirenti alla rapina parteciparono almeno tre persone. I complici di Marteddu, non sono stati ancora individuati.

"Le successive indagini della nostra squadra mobile sui tabulati telefonici – aggiunge il commissario Samuele Cabizzosu – hanno consentito di collocare con esattezza Mirko Marteddu all’interno dell’abitazione della vittima della rapina, nello stesso gionro e nell’ora del decesso".

I dettagli della riapertura del caso sono stati illustrati dal procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso, dal questore Giusy Stellino e dal capo della mobile di Oristano Samuele Cabizzosu. Soddisfazione da parte del questore che ha sottolineato l’importanza di una indagine che ha permesso dopo 12 anni di individuare uno dei responsabili dell’efferato omicidio.

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