Trentotto allevatori rischiano di essere rinviati a giudizio, su richiesta della Procura di Oristano, in relazione alle manifestazioni di protesta che si sono svolte ad Abbasanta l'8 febbraio dell'anno scorso.

Il procuratore Domenico Basso e la sostituta Silvia Mascia hanno infatti chiuso le indagini preliminari e notificato ai pastori l'avviso di conclusione.

I reati contestati, a vario titolo, vanno dalla violenza privata aggravata al danneggiamento, dal sequestro di persona al blocco del traffico, deturpamento e imbrattamento di cose, interruzione di pubblico servizio. L'inchiesta era nata dopo le proteste e la mobilitazione messe in atto dagli allevatori per ottenere un prezzo congruo del latte, culminate con blocchi stradali e con cisterne bloccate e svuotate del carico destinato ai caseifici.

Diversi indagati sono difesi dall'avvocato Cristina Puddu, che ha ottenuto dalla Procura di ricevere gli atti del procedimento tradotti in lingua sarda, come previsto da una deliberazione del Consiglio provinciale di Oristano e da una sentenza della quarta sezione penale della Cassazione.

Ora tutti i difensori dei 38 allevatori avranno a disposizione il fascicolo per poter presentare memorie e chiedere l'interrogatorio dei propri assistiti prima dell'eventuale richiesta di rinvio a giudizio.

(Unioneonline/s.s.)
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