Credevano di non doverne più parlare. Ma non è così. L'impianto di smaltimento di scarti animali che inizialmente doveva sorgere nell'area Pip di Terralba per conto della Sb Green, sarà uno dei prossimi punti all'ordine del giorno del Consiglio Comunale.

Il sindaco Sandro Pili dovrà rispondere all'interpellanza presentata dal consigliere di minoranza Giampietro Pili. Attraverso il documento Pili chiede informazioni su tutto ciò che ruota attorno al progetto naufragato a settembre scorso, ma che alle casse comunali costerà ben 14mila euro.

Pochi giorni fa, infatti, nell'albo pretorio del Comune è stata pubblicata la determina con la quale il Comune annuncia la restituzione della somma alla Sb Green. Cifra che l'azienda aveva già speso per iniziare i lavori dopo il primo ok da parte del Comune.

Lo scorso 18 giugno la commissione Pip di Terralba aveva espresso parere favorevole all'assegnazione dei lotti per la realizzazione dell'impianto. Poi però dopo la protesta delle imprese locali che operano nella zona il sindaco aveva deciso di non voler più far realizzare il coogeneratore. Senza perdere troppo tempo aveva quindi modificato il regolamento dell'area Pip non prevedendo più la possibilità di far sorgere nell'area artigianale del paese impianti simili. Ora però l'argomento ritorna più caldo di prima.

Con l'interpellanza il consigliere di minoranza Giampietro Pili chiede infatti "perché il progetto, che ora sta nascendo invece nell'area artigianale di San Nicolò d'Arcidano dove il sindaco di Terralba Sandro Pili è il capo ufficio tecnico, non è stato mai presentato al Consiglio comunale". Ma anche "da chi l'azienda Sb Green è stata autorizzata a intraprendere i lavori anticipando delle spese oggi a carico dei terralbesi e con quali termini contrattuali". E poi "quali sono stati i motivi che hanno indotto la società a formulare la richiesta di stipulare una polizia fideiussoria solo per dodici mesi e non per sessanta stabiliti invece dal regolamento comunale". E tanto altro ancora.
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