Sullo screening al San Martino di Oristano adesso è guerra di numeri. Con una differenza abissale tra la posizione della consigliera regionale della Lega, Annalisa Mele, e quella dei medici di famiglia.

Se l'esponente del partito di Salvini, che è anche medico del 118, osserva che "nelle strutture sanitarie oristanesi la gestione dell'emergenza è sempre stata adeguata e sono stati effettuati circa 900 tamponi", i colleghi dipingono un quadro diverso. "L'unico screening in corso sui medici è il sierologico, sponsorizzato dall'Ordine dei medici - precisa Alessandro Usai, segretario provinciale Fimmg - mentre i tamponi sono stati effettuati solo su quei medici positivi al test sierologico e sui medici venuti in contatto con loro".

Il sindacato ricorda inoltre che "i dispositivi di protezione individuale forniti dall'Ats non sarebbero stati sufficienti se non fossero stati integrati con le forniture dell'Ordine e della Fimmg".

Infine il presidente dell'Ordine Antonio Sulis replica alla consigliera Mele che lo aveva accusato di creare allarmismo. "Con pressanti richieste ho sollecitato le misure necessarie per consentire ai colleghi di far fronte all'emergenza - ha spiegato - i tamponi agli operatori sono una priorità e siamo in ritardo".
© Riproduzione riservata