Giovanni Perria è libero ma non può tornare a vivere nella casa di Narbolia.

La Corte d'Assise di Cagliari, dove è in corso il processo per l'omicidio della moglie Brigitte Pazdernik, ha revocato la custodia in carcere non compatibile con le condizioni di salute dell'uomo come ha sempre sostenuto il difensore Antonello Spada. I giudici però hanno disposto il divieto di dimora nel paese perché ci sarebbe ancora rischio di reiterazione del reato.

L'ex emigrato in Germania era stato arrestato il 24 gennaio 2019 dopo una accurata indagine della squadra mobile, coordinata dal dirigente Samuele Cabizzosu.

I sospetti erano caduti da subito sull'uomo che la notte del 10 ottobre 2018 aveva denunciato la scomparsa della moglie. Erano scattate le ricerche, solo tre giorni dopo il corpo della donna era stato ritrovato nelle acque di Su Pallosu. Gli inquirenti cercavano di districarsi tra le innumerevoli contraddizioni di Perria, poi dalle intercettazioni e dagli interrogatori erano emersi dettagli importanti.

La sera della morte c'era stata una discussione: marito e moglie avevano seguito un programma tv in cui si parlava di un tradimento. Secondo il pm Armando Mammone sarebbe stata proprio questa vecchia gelosia a spingere Giovanni Perria a uccidere la moglie Brigitte, che una cinquantina di anni prima lo aveva tradito con il fratello (un unico rapporto da cui sarebbe nata una delle figlie come emerso anche in una delle recenti udienze in Tribunale).

Il pensionato ha sempre ribadito di essere innocente, l'avvocato Spada insiste su diversi aspetti in particolare sul fatto che la morte potrebbe essere stata voluta dalla stessa Brigitte. La difesa, inoltre, da tempo aveva sollecitato un'attenuazione della misura cautelare alla luce delle condizioni di salute di Perria, fortemente debilitato. I giudici però hanno sempre respinto la richiesta ritenendolo pericoloso, adesso la Corte d'Assise ha concesso la libertà, lasciando il divieto di dimora a Narbolia.
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