Giù le mani degli anestesisti del San Martino. Dopo l'allarme lanciato dal sindaco Lutzu sul trasferimento in altre strutture degli specialisti oristanesi, adesso prendono posizione l'Ordine dei medici e tutti i sindacati che già da tempo stanno denunciando le carenze dell'ospedale "continuamente scippato in favore di altri presidi ospedalieri - sostiene il presidente dell'Ordine a nome di tutti i colleghi - nei giorni scorsi sono stati trasferiti due pediatri, adesso gli anestesisti. Così si depotenzia ulteriormente il San Martino, presidio in una provincia che serve 180mila cittadini".

E non va giù nemmeno la giustificazione data dall'Ats e dall'assessore che hanno motivato il trasferimento sostenendo che nell'Oristanese è diminuita l'attività chirurgica "perché quegli interventi sono calati in tutti gli ospedali visto il particolare momento che si sta vivendo. Chiediamo l'annullamento di questa decisione per difendere il nostro ospedale e la collettività" sostengono l'Ordine, l'Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Fimmg, Snami e Snr.

Anche il consigliere regionale 5Stelle Alessandro Solinas e i deputati Lucia Scanu e Luciano Cadeddu si uniscono al coro di protesta contro la decisione dell'Ats e rinnovano l'appello all'assessore Nieddu affinché "anche ad Oristano vengano garantite risorse adeguate, sia in termini di mezzi che di personale".

I rappresentanti grillini insistono sul fatto che con i 18 casi positivi al Covid 19 "qualsiasi provvedimento che privi il territorio di risorse essenziali per poter far è inaccettabile. Non possiamo tollerare che un ospedale che si appresta ad inaugurare un reparto dedicato ad ospitare i pazienti affetti da coronavirus venga privato di quattro anestesisti nel pieno dell'emergenza". Dura anche la presa di posizione dei consiglieri regionali Francesco Mura (Fratelli d'Italia) ed Emanuele Cera (Forza Italia) che chiedono l'immediato intervento del presidente della Regione Solinas.

"Non è tollerabile pensare di poter abusare della situazione di emergenza per saccheggiare gli organici già ridotti degli ospedali oristanesi".
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