Ad Ales un cittadino anonimo ha sistemato un bel cartello di solidarietà sulla porta del negozio, chiuso da settimane, di una famiglia cinese.

Nel foglio c'è scritto: "Ci è stato riferito che qualcuno, poco intelligente, si è rivolto a voi con parole poco educate. State tranquilli, non siamo tutti così, anzi gli ignoranti sono una piccolissima minoranza e la comunità di Ales è con voi. Sappiate che non siete soli, un abbraccio".

Solidarietà dalla comunità, duqnue, verso una mamma e due figli minorenni. Il marito, infatti, si trova in Cina.

La famiglia cinese, prima ancora che il Coronavirus dilagasse in Sardegna, ha iniziato a girare nel centro urbano con le mascherine e ha chiuso l'attività diverse settimane prima dello stop imposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Eppure, qualcuno avrebbe rivolto loro parole poco simpatiche o li avrebbe quasi evitati, incontrandoli per strada.

Il sindaco Francesco Mereu ha detto: "Un gesto poco sensibile o una parola di troppo non possono cancellare la bella e perfetta integrazione di questa famiglia cinese nella nostra comunità".
© Riproduzione riservata