Un tentato abuso sessuale dietro le sbarre del carcere di Massama.

Per l'accusa non ci sono dubbi su quanto accaduto tra due detenuti tanto che è stata chiesta la condanna a 2 anni e 6 mesi per Mirko Fiori, 40 anni, di Bosa.

La difesa invece ha chiesto l'assoluzione per l'uomo che davanti ai giudici ha ricostruito la sua verità.

"Quel ragazzo mi chiedeva costantemente le sigarette, ma io non sempre potevo dargliele. Così iniziò a rubarle dallo stipetto e un giorno entrò in bagno con le mie sigarette mentre io facevo pipì – ha ricordato – gli dissi di rimetterle a posto, altrimenti gli avrei urinato in testa".

Per Fiori si era trattato di uno scherzo, mentre per la pm Silvia Mascia c’era stato un tentativo di abuso sessuale. Inoltre un altro detenuto aveva riferito di aver sentito le richieste d’aiuto della vittima (un ragazzo originario del Marocco) e, quando era andato in suo soccorso, trovò Fiori con i pantaloni abbassati e molto vicino all’altro detenuto in atteggiamenti equivoci.

La vittima inoltre più volte aveva raccontato di stare male in carcere e che Fiori spesso gli chiese rapporti orali.

Secondo la pm il quadro è aggravato anche dalle condizioni psichiche molto fragili della vittima. Il difensore di Fiori, l’avvocato Rita Violante, ha sollevato dubbi sulla validità della querela visto che la vittima non parla italiano e ha insistito sui disturbi psichici, con allucinazioni e manie persecutorie.

"Non ci sono elementi che giustifichino una condanna, anche il medico ha riferito di non aver riscontrato tracce di violenze o percosse" ha ribadito chiedendo l’assoluzione di Fiori, a cui proprio nel periodo in cui sarebbe avvenuta la violenza venne riconosciuta una parziale infermità mentale.

Il verdetto il 4 luglio.
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