È terminata nel tardo pomeriggio, al policlinico universitario di Monserrato, l'autopsia sulle salme di Pietro Secci e Carmelino Marceddu, i pensionati di Ruinas massacrati a fucilate lunedì scorso.

L'esame autoptico è durato diverse ore ed è stato eseguito dal medico legale Roberto Demontis, incaricato dalla procura di Oristano.

Dal palazzo di giustizia e dalle forze dell'ordine continua a non trapelare nulla, né sulle indagini né sullo stesso esito dell'autopsia, che avrebbe comunque confermato quanto si era appreso ieri.

Pietro Secci e Carmelino Marceddu sarebbero stati uccisi con un colpo al petto e finiti con altre fucilate alla testa. I dettagli comunque dovrebbero fornire ulteriori elementi agli investigatori dell'arma. In particolare saranno utili ad accertare l'ora esatta dell'agguato e il numero dei killer, anche attraverso l'esame balistico dei pallettoni esplosi e recuperati dal perito settore.

In paese tutti negano, ma viene difficile non pensare ad un collegamento con la vecchia faida, che iniziò negli anni '60. Carmelino Marceddu nel 1966 assistette all'uccisione del fratello Luigi, mentre il fratello di Pietro Secci, Dino, si salvò da un analogo agguato nel 2001 quando venne ucciso Pierpaolo Meloni.

Domani a Ruinas verranno celebrati i funerali dei due pensionati alle ore 16 nella chiesa parrocchiale di San Giorgio.
© Riproduzione riservata