"Abbiamo giocato a basket nelle giovanili della stessa società, la "Cantine Riunite" - diventata poi "Sidis" - nella stessa palestra di Via Samoggia a Reggio Emilia, nel 1989-90 e nel 90-91; io ero ancora nelle squadre del minibasket, lui, Kobe Bryant, più grande di me di cinque anni, entrava con la sua squadra subito dopo la fine dei nostri allenamenti".

Niente di strano se queste parole fossero di un cestista emiliano compagno di giochi dell'uomo simbolo del basket Nba tragicamente scomparso domenica in un incidente aereo in California. Ma sentire questo racconto da Antonio Murru, 36 anni, comandante dei Barracelli di Baunei, istruttore di scuola guida di professione e giocatore di pallacanestro per passione, sorprende non poco.

Ad accomunare i due, oltre all'amore per la palla a spicchi, che Murru coltiva ancora oggi nella ASD Basket Tortolì, il fatto che entrambi si trovassero in quegli anni a Reggio Emilia in conseguenza degli impegni lavorativi dei rispettivi padri; il padre di Kobe, Joe "Lollybean" Bryant, ex Nba, giocava nella Pallacanestro Reggiana, il padre di Antonio, Giovanni Murru, era carabiniere in servizio nel Comando provinciale di Reggio Emilia.

Kobe Bryant, quinto da sinistra, nella squadra giovanile della Sidis Reggio Emilia (foto Giampaolo Porcu)
Kobe Bryant, quinto da sinistra, nella squadra giovanile della Sidis Reggio Emilia (foto Giampaolo Porcu)
Kobe Bryant, quinto da sinistra, nella squadra giovanile della Sidis Reggio Emilia (foto Giampaolo Porcu)

"Nella scuola di San Vincenzo de' Paoli, dove c'erano elementari e medie - racconta Antonio Murru - io frequentavo le elementari, e tutti conoscevamo quel ragazzino di colore delle medie, figlio del giocatore americano e grande appassionato di basket". A Reggio Emilia Kobe Bryant è rimasto fino all'estate del '91. "Quando poi, anni dopo, l'abbiamo visto diventare uno campioni più forti della storia del basket, io e i miei compagni di scuola dell'epoca - spiega Murru - abbiamo ovviamente scherzato più volte sul fatto che avevano giocato nella stessa società, con esiti differenti in quanto a carriera".

La notizia della scomparsa di Kobe Bryant nell'incidente di domenica ha subito fatto il giro del mondo e da grande appassionato di basket anche Antonio Murru è rimasto profondamente colpito da quanto accaduto. "Come tutti gli amanti della pallacanestro non ci volevo credere - spiega - era un campione amato e ammirato in tutto il mondo. Lunedì ho frugato fra lo scatolone dei ricordi, portato da Reggio Emilia a Baunei nel 2004, quando ci siamo trasferiti definitivamente in Sardegna con tutta la famiglia, e ho ritrovato la casacca della "Sidis Reggio Emilia" che in quegli anni vestivamo nelle giovanili". La stessa divisa che indossava la squadra dove giocava Kobe Bryant.

Giampaolo Porcu
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