La situazione sanitaria a Nuoro "non è sotto controllo", e non tutto "procede secondo i piani".

A chiarirlo è il sindaco, Andrea Soddu, che premette: "Dall'inizio dell'emergenza non mi sono mai lasciato andare a polemiche che non avrebbero portato altro che sterili attestazioni di posizione e controproducenti personalismi che non avrebbero fatto altro che aggravare la situazione e rallentare il processo di individuazione di soluzioni ai problemi complessi e urgenti" ma ora, dice, "il quadro raffigurato dalla Regione, se i reparti Covid degli ospedali sono arrivati alla saturazione e il pronto soccorso viene trasformato in reparto, non corrisponde alla realtà. Non va bene per i pazienti e perché condiziona la logistica necessaria, finalizzata alla separazione degli accessi dell'utenza del pronto soccorso, in pazienti Covid e ordinari".

Non va bene nemmeno, prosegue, "che i pazienti e gli operatori che li trasferiscono sulle ambulanze del 118 e delle associazioni di volontariato siano costretti ad attese interminabili fuori dal San Francesco. Non va bene che si sia costretti a trasferire il delicatissimo reparto di Oncologia al terzo piano, con conseguenti problemi sui pazienti e sulla logistica. Non vanno bene la sospensione e il rinvio delle visite specialistiche e delle cure urgenti dei pazienti affetti da altre e gravi patologie, da cui scaturiscono inevitabili e ulteriori emergenze. Non va bene che tutto il personale sanitario sia ridotto all'osso e che quello presente sia sfiancato da turni massacranti. Non va bene che la trasmissione dei dati, elemento imprescindibile alla definizione esatta della misura del problema, debba essere pretesa dal sindaco con un'ordinanza. Non va bene che a Nuoro non sia stato ancora destinato nessun medico per tamponare le gravi carenze di organico, che si debba invocare il supporto della sanità militare e che l'ospedale da campo allestito da un mese sia ancora inutilizzato".

A poi un esempio relativo al San Francesco, proprio di queste ore: "Un reparto come Malattie infettive non può avere in servizio effettivo solo 6 medici a fronte degli oltre 30 pazienti attualmente ricoverati. Ne servirebbero almeno il triplo per poter continuare ad assicurare un'adeguata assistenza ai degenti, garantendo allo stesso la sicurezza degli operatori. Se non si interviene subito, la conseguenza non potrà che essere un taglio drastico dei posti letto disponibili. Ecco, se si pensa solo a questo, non va propriamente tutto bene".

"Per la politica - conclude Soddu - non è il momento di discutere su chi abbia sbagliato consentendo le aperture delle discoteche. Per questo ci sarà tempo e modo. La politica ora è chiamata a prendere provvedimenti immediati, non più rimandabili".

LA RISPOSTA DELLA LEGA - A fornire le prime risposte alla posizione di Soddu, arriva Pierluigi Saiu, consigliere regionale della Lega e consigliere comunale del Carroccio a Nuoro: "La sanità è in emergenza ovunque - scrive in una nota - Eppure c'è qualcuno che in Sardegna, anche a Nuoro, continua a far finta di non capire. O che vuole far finta di niente per poter dire che così 'non va bene' e che la colpa è di Solinas e Nieddu. Non è così".

"È da irresponsabili, in questo momento, fare polemica politica sulla sanità sarda - si legge ancora -, soprattutto se pensiamo che in altre regioni, come la Campania, la gente muore nei bagni degli ospedali".

Per quanto riguarda le criticità dell'ospedale: "Nel pronto soccorso del San Francesco ci sono 25 pazienti Covid ricoverati. Quel reparto non può funzionare come prima perché ci sono 25 pazienti Covid ricoverati che occupano gli spazi del pronto soccorso. Quei pazienti sono ricoverati lì perché gli altri reparti Covid del presidio sono già pieni". Il consigliere della Lega spiega poi quale sarà l'evoluzione per l'ospedale nuorese: "Il reparto Covid al piano zero verrà portato all'undicesimo e i posti letto passeranno da 16 a 30. Il pronto soccorso Covid verrà collocato al piano zero e saranno allestiti altri 16 posti letto. Avremo, quindi, sessanta posti letto nei reparti Covid più i sedici nel pronto soccorso Covid. Il pronto soccorso verrà invece nuovamente adibito alla sua originaria funzione. Prenderanno servizio sei nuovi medici. Tre per il pronto soccorso Covid e tre per i reparti Covid. La dotazione organica dovrà essere poi ulteriormente incrementata".

"Siamo in guerra contro il virus. Una guerra difficile - conclude Saiu - In prima linea ci sono medici, infermieri e sanitari su cui grava un incredibile carico di lavoro e responsabilità. Ci sono i pazienti. Sia quelli che devono affrontare il Covid sia quelli che devono affrontare altre patologie. Le decisioni da prendere non sono semplici. Siamo di fronte a un'emergenza sanitaria senza precedenti. Lo sciacallaggio politico, in questo momento, non serve e anche il sindaco di Nuoro pensi alle sue responsabilità come cittadino e come politico".

(Unioneonline/s.s.)

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A NUORO LA PROTESTA DELLE AMBULANZE:

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