Proviamo per un attimo a metterci negli scomodi panni di Graziano Mesina. L'ormai anziana Primula rossa ha maturato sul campo, negli anni, una discreta esperienza nel non lasciare tracce. Stavolta, però, dovrà convivere con un'ossessione nuova: quella di non lasciare tracce elettroniche. Quindi, ovviamente: niente cellulare, niente bancomat o carte di credito, niente che sia neppure lontanamente smart (quindi, per esempio: in caso si spostamenti in auto, usarne una priva di dotazioni di bordo interattive) e occhio alla miriade di dispositivi connessi nella cosiddetta internet delle cose.

Ma la prima precauzione, giocoforza, sarebbe tenersi alla larga dal campo visivo delle telecamere a circuito chiuso, la cui presenza è sempre più pervasiva nei centri abitati (basta alzare lo sguardo per trovarne: per strada, ai semafori, agli incroci, davanti a banche ed esercizi commerciali, garage e capannoni) ma anche in campagna (nella variante fototrappole, a caccia di gente che si libera alla chetichella dei propri rifiuti).

In caso di reati, incidenti stradali, incendi, la prima cosa che le forze dell'ordine fanno è ottenere ed esaminare le immagini filmate dalle telecamere attive in zona.

Quelle appena installate a Orgosolo, riferiscono le cronache, sono state distrutte a fucilate due volte in due settimane, l'ultima il giorno prima che i carabinieri andassero a prelevare Mesina per portarlo in carcere: coincidenza? Saranno le indagini in corso a stabilirlo.

Il furto di un bancomat filmato dalle telecamere di sicurezza
Il furto di un bancomat filmato dalle telecamere di sicurezza
Il furto di un bancomat filmato dalle telecamere di sicurezza

QUANTE SONO Certo le telecamere accese 24 ore su 24 sono tantissime. Quante? Otto anni fa il quotidiano La Stampa riferiva di stime secondo cui in Italia ce n'erano «quasi due milioni», «una ogni 35 abitanti». L'Anci (Associazione nazionale dei Comuni), nel rapporto sulle attività delle polizie locali di due anni fa, censiva poco meno di 20 mila telecamere in servizio per conto delle amministrazioni municipali in 157 Comuni. Due e mezzo per chilometro quadrato a Roma, dodici per chilometro quadrato a Milano. E sono solo quelle pubbliche: sulle private non si hanno numeri certi.

E in Sardegna? Partiamo da Cagliari: l'anno scorso, un cronista de L'Unione Sarda si è preso la briga di contare quelle visibili lungo l'itinerario largo Carlo Felice-piazza Yenne-via Manno-piazza Costituzione: 70.

LE CRONACHE Ma ogni giorno, a ben guardare, le cronache recenti danno conto di quanto gli occhi elettronici siano sempre più numerosi e presenti nelle nostre vite. Un esempio: sabato 4 luglio 2020 i carabinieri di Sinnai hanno denunciato un 22enne accusato di aver incendiato, a metà giugno, quattro auto: a incastrarlo, manco a dirlo, le immagini filmate da una telecamera.

L'Unione Sarda ne ha dato notizia sul giornale di domenica 5 luglio a pagina 32: la stessa dove campeggiava, in apertura, la notizia di una curiosa vicenda avvenuta a Sestu, Corte del Sole. Quattro giovani pranzano al ristorante e vanno via senza pagare il conto; il titolare pubblica sulla sua pagina Facebook alcuni fotogrammi dei filmati ripresi dalle telecamere in funzione nel locale e scrive: «Vogliamo informare i quattro clienti che hanno deciso di non pagare il conto che sia il nostro locale che l'intero polo commerciale sono dotati di telecamere che ci hanno permesso di avere l'immagine della vostra uscita dal ristorante, ma anche della targa del vostro autoveicolo. Attenderemo fino alle fine della giornata di per ricevere il saldo di ciò che avete consumato a pranzo e risolvere così la vostra "distrazione", in caso contrario ci troveremo costretti a sporgere denuncia alle autorità competenti del Comune di Sestu con relative immagini e video». Risultato: i quattro si presentano con la coda tra le gambe, si scusano e pagano il dovuto.

Nella stessa pagina, da Monserrato, la notizia che in quel Comune, come da delibera approvata dalla Giunta municipale, alle 28 telecamere attualmente in funzione se ne aggiungeranno altre 27. Totale, lasciando da parte quelle installate da privati: 55 telecamere in funzione solo per conto dell'amministrazione municipale in un centro che conta 30 mila abitanti. Una ogni 545 residenti. Tante? Poche? Per il Comune sono soprattutto utili: grazie al sistema di videosorveglianza sono stati identificati e multati decine di furbetti della differenziata ed è stata ricostruita la dinamica di diversi incidenti stradali, come quello di pochi giorni fa nella rotatoria di via San Valeriano, dove un automobilista ha provocato un tamponamento per poi darsi alla fuga, senza però tenere conto degli occhi elettronici che hanno filmato nel dettaglio la targa dell'auto. E voi? Non vi sentite osservati?

Le telecamere distrutte a Orgosolo
Le telecamere distrutte a Orgosolo
Le telecamere distrutte a Orgosolo
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