Ridotto in schiavitù e costretto a fare la guardia a una piantagione di marijuana in una zona impervia nelle campagne di Gullei.

È la drammatica sorte toccata a un uomo di 36 anni di origini senegalesi, in Italia senza documenti, retroscena dell'ultima operazione anti-droga condotta dalla Polizia a Oliena.

Qui gli agenti hanno scovato una serra a cielo aperto con 460 piante di cannabis, che avrebbero potuto fruttare un milione di euro, arrestando un 30enne del posto e disponendo, su ordine del pm, l'obbligo di firma per altri quattro complici, un 49enne di Fonni e tre 29enni di Oliena.

Il 30enne è stato fermato in flagranza di reato, mentre si stava recando alla piantagione proprio per portare cibo al guardiano straniero.

Ed è stato proprio quest'ultimo a raccontare l'incubo vissuto e come era stato "ingaggiato". Avvicinato a Olbia, gli era stato proposto un impiego come custode di un terreno per la coltivazione di "erbe officinali", in cambio della misera paga di 500 euro al mese, più vitto e alloggio.

Dopo aver accettato e dopo essere stato condotto tra i monti, la scoperta di una realtà, purtroppo, completamente differente: mai pagato, era stato sistemato in una tenda e costretto a restare senza cibo per lunghi periodi.

Disperato, diverse volte il 36enne avrebbe provato a fuggire da quella sorta di prigionia, ma era sempre stato costretto - così ha raccontato agli inquirenti - a tornare indietro a causa dell'estrema difficoltà a orientarsi tra la fitta vegetazione e i sentieri non tracciati della zona.

Anche lui, dopo l'intervento degli agenti, è finito in stato di fermo. Dopo aver ascoltato il suo racconto, però, il gip ne ha ordinato la scarcerazione.

(Unioneonline/l.f.)
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