Organizzavano matrimoni fittizi tra cittadini italiani e donne marocchine, per far ottenere alle donne la cittadinanza italiana e, una volta entrate nel nostro Paese, avviarle alla prostituzione.

Alle prime ore del mattino è scattato il blitz che ha portato all'arresto, a Siniscola, di tre marocchini, due donne di 60 e 20 anni e un ventenne.

La 60enne - a capo dell'organizzazione, già arrestata in passato per gli stessi reati - è ai domiciliari, per i due giovani che collaboravano con lei è scattato il divieto di avvicinamento alle persone circuite.

Una vera e propria organizzazione criminale, così l'hanno definita gli uomini della Squadra Mobile.

Gli arrestati, residenti nell'Isola da tempo, individuavano italiani che - in cambio di denaro e favori sessuali - erano disposti ad andare in Marocco per sposare ragazze giovanissime da far giungere in Italia e avviare alla prostituzione.

Non solo, una prostituzione ben mirata. Per una ristretta cerchia di anziani clienti italiani, alcuni anche affetti da infermità mentale. In modo da circuirli, sfruttando il loro stato di prostrazione e solitudine, e indurli a regalare grosse somme di denaro.

L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Nuoro, è durata sei mesi. Si è avvalsa di pedinamenti e intercettazioni ed è partita dalla denuncia sporta da una lontana parente di una delle ragazze avviate alla prostituzione.

È emersa anche l'intenzione di far arrivare in Italia minori di 14 anni per soddisfare desideri sessuali "particolari" di alcuni clienti. L'organizzazione è stata smantellata proprio poco prima di portare in Italia una ragazzina di 13 anni, erano gli stessi clienti - stando a quanto emerge dalle intercettazioni - a sollecitare l'arrivo di minorenni.

Il gruppo agiva in questo modo da diversi anni, tante le donne fatte arrivare nell'Isola, non tutte sono state identificate dagli investigatori. L'organizzazione ha guadagnato con questo metodo "diverse migliaia di euro".

È arrivato anche il commento di Matteo Salvini: "A Nuoro è stata smantellata una banda di marocchini che faceva affati con l'immigrazione clandestina tra finti matrimoni e prostituzioni. Grazie a forze dell'ordine e inquirenti. La pacchia è finita".

(Unioneonline/L)
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