Ha vessato e umiliato la moglie per 14 anni, abusando di lei sessualmente, e anche i suoi figli sono le vittime di un calvario senza fine fatto di violenze e angherie di ogni tipo: un uomo è stato condannato dal gip di Tempio, Caterina Interlandi, a cinque anni e quattro mesi di carcere per i reati di violenza sessuale e maltrattamenti.

Il pm Luciano Tarditi contestava una lunga serie di episodi culminati, lo scorso anno, in una brutale aggressione ai danni della compagna dell'uomo e di un figlio. Dallo scorso anno il presunto responsabile delle violenze si trova nel carcere di Bancali.

I fatti sono avvenuti a Olbia. L'uomo, stando alle indagini dei Carabinieri, avrebbe picchiato e vessato sistematicamente la moglie, arrivando a lasciarla da sola in una piazzola dell'autostrada, quando la donna attendeva il primo figlio. Nel capo d'imputazione si parla di umiliazioni continue, minacce, di pedinamenti e di azioni odiose per tenere la vittima lontana dalle amiche e dai familiari.

L'uomo avrebbe anche insultato e umiliato i figli, che erano costretti a procurarsi di notte il cibo perché a tavola venivano continuamente rimproverati e tormentati. Le vittime, assistite dall'avvocato Franca Della Camelia, si sono costituite parte civile nel processo, celebrato con il rito abbreviato. Il legale dell'uomo, l'avvocato Monica Liguori, sta valutando il ricorso in appello.
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