Quattro giorni di astensione dalle udienze, da martedì scorso a oggi, e in Tribunale a Cagliari saltano decine di udienze.

Per l'ottava volta nell'arco degli ultimi anni la magistratura onoraria incrocia le braccia nella speranza che lo Stato le riconosca quei diritti ai quali mai ha avuto acceso sin dalla nascita: tra gli altri (tanti), la tutela della malattia e della maternità, il riconoscimento previdenziale, le ferie.

La decisione è arrivata a distanza di un mese dall'ultima iniziativa simile ed è legata, secondo quanto comunicato, al "silenzio" definito "assordante" da parte del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, alle richieste della categoria, tenuto conto anche che la precedente "procedura di raffreddamento" avviata con la lettera dello scorso dicembre non ha "provocato reazioni".

Lo Stato assegna ai magistrati onorari "oltre il 50 per cento delle cause civili di primo grado e oltre l'80 per cento di quelle monocratiche del settore penale", la denuncia dello scorso dicembre, "mandiamo avanti il sistema giustizia ma senza alcun corrispondente riconoscimento".

A Cagliari hanno aderito 18 vpo (vice procuratori onorari) su 21 e la quasi totalità dei giudici dei settori civile, penale e del lavoro. Nell'ultimo documento la categoria ha sottolineato le "conseguenze devastanti per 5mila servitori dello Stato e le loro famiglie" causate dalla "mancanza di reddito e di adeguati indennizzi" dovuta alla "diminuzione delle attività".
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