Secondo le accuse hanno distratto dalle tre società che amministravano diversi milioni di euro e accumulato debiti per quasi dieci milioni: con le accuse di bancarotta fraudolenta e turbata libertà degli incanti sono stati arrestati Roberto Vivarelli e il figlio Andrea Alberto.

Ieri i militari della Guardia costiera hanno eseguito le due ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Manuela Anzani: in carcere per Roberto Vivarelli, domiciliari per il figlio.

L'inchiesta, coordinata dal pm Emanuele Secci, è scattata nel 2017 e ha riguardato tre società: l'Agrolip di Macchiareddu, la Sgs e la Valle dei Lecci amministrate da Roberto Vivarelli, nel caso della Sgs, dal figlio. Secondo la ricostruzione degli investigatori della sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera, sono stati sottratti milioni di euro dalle società (due milioni dalla Agrolip, un milione dalla Sgs e un altro dalla Valle dei Lecci), con danni erariali per tasse non pagate milionari (sei con la Agrolip, uno con la Sgs e uno e mezzo con la Valle dei Lecci).

Secondo le accuse con quasi seicentomila euro Roberto Vivarelli avrebbe costruito una villetta. Durante le operazioni di arresto sono state eseguite accurate perquisizioni delle abitazioni con sequestro di rilevante documentazione.

Le indagini sono riferibili anche alle attività delle società, specializzate nel trattamento di sottoprodotti di origine animale per i quali sono tutt'ora in corso ulteriori indagini per violazione di norme ambientali connesse alla gestione dei rifiuti.
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