Non si sono fatte attendere le reazioni politiche dopo il via libera alla Carta Nazionale Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi) per il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi , che individua come possibile aree idonee anche 14 località della Sardegna.

Un coro di "No" arriva innanzitutto dai sindaci dei territorio interessati. "Al di là della localizzazione su cui si esprimeranno le singole amministrazioni e comunità ribadiamo la più assoluta contrarietà alla localizzazione nell'Isola del Deposito", si legge in una nota diffusa dal presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana.

Deiana si dice "sconcertato" per "la scelta del Governo di presentare la mappa dei siti potenzialmente idonei nel mezzo della più grave crisi dal Dopoguerra ad oggi e di aver individuato, in Sardegna, alcune fra le aree più fragili dal punto di vista economico, sociale, ambientale e demografico".

L'Anci sottolinea inoltre "le condizioni di svantaggio dettate dall'insularità", lo "stato di salute" dell'ambiente ("la Sardegna è seconda regione italiana come estensione di aree inquinate o potenzialmente inquinate dopo il Piemonte") e il "gravame delle servitù militari: il 65% sono in Sardegna con 35.000 ettari di territorio occupato".

"Questa mattina ho appreso che parte del territorio comunale di Guasila è stato identificato tra quelli idonei a ospitare di rifiuti radioattivi italiani. Non è il solo, visto che le aree candidate sarebbero ben 67", il commento di Paola Casula, sindaco di Guasila, uno dei Comuni inseriti nella lista. Casula ricorda che "il consiglio comunale di Guasila già nel 2017 dichiarò denuclearizzato il proprio territorio comunale e si opponeva all'individuazione della Sardegna come deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Il popolo sardo si era, inoltre, già espresso dicendo No alle scorie con il Referendum del 2011, così come ha fatto la politica sarda in diverse e altre occasioni. Sempre per ciò che concerne il solo territorio di Guasila, la sottrazione di 241 ettari all'agricoltura - così come risulta dalle carte pubblicate - comporterebbe per un paese a vocazione agricola un grosso danno economico, oltre all'elevato rischio relativo alla salute".

"Ribadisco - conclude Casula - che serve un fronte comune dei Sindaci e delle Sindache dei paesi coinvolti, delle loro popolazioni, insieme alla Regione Sardegna perché questa è una battaglia di tutto il popolo sardo".

Da Olzai il sindaco Maria Maddalena Agus chiede che "venga rispettato il volere espresso dal popolo sardo nel referendum del 2011, nelle leggi regionali, nelle delibere provinciali e comunali e persino nella Determinazione della Conferenza Episcopale Sarda. Il comune di Olzai sarà a fianco delle amministrazioni comunali dei comuni inseriti, come siti sardi possibili, nella lista Cnapi della Sogin e collaborerà con il comitato Nonucle-Noscorie che in maniera bipartisan ha condotto il referendum del 2011 e le successive mobilitazioni".

Contrarietà "netta e decisa" a qualunque ipotesi che veda coinvolta l'Isola nella localizzazione del deposito unico nazionale per le scorie radioattive è stata espressa anche dai consiglieri regionali dei Progressisti, che si dicono "certi che anche in questa occasione la mobilitazione sarà forte".

"Lo abbiamo sempre detto, come cittadini sardi prima e come rappresentanti delle istituzioni poi, lo ribadiamo anche oggi che arriva l'ufficialità da parte del Governo su 14 zone nell'isola potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale - sottolineano Francesco Agus, Laura Caddeo, Diego Loi, Maria Laura Orrù, Antonio Piu, Gianfranco Satta, Franco Stara e Massimo Zedda".

"La Sardegna - aggiungono i Progressisti - si presenta con caratteristiche ambientali uniche e il nostro futuro in termini di sviluppo sono l'ambiente e la sua valorizzazione. Sarebbe un controsenso nella regione che paga il costo energetico più alto per imprese e famiglie ospitare depositi di scorie e l'economia turistica e agroalimentare sarebbe indebolita per il danno che nell'immaginario collettivo potrebbe scatenarsi: se il presidente della Regione e la sua Giunta avessero presentato un piano sullo sviluppo in questa direzione, a valere sui fondi europei, oggi saremmo più forti nella richiesta di escludere la Sardegna come deposito di scorie nucleari".

Niet anche da Salvatore Deidda, Fratelli d'Italia: "E' una follia la pubblicazione della mappa Sogin nel bel mezzo di una crisi Covid non solo sanitaria, ma anche economica e senza neanche un preavviso ai comuni interessati. Generare così il panico e lo sconcerto tra la popolazione poteva essere un’idea solo di un Governo che tenta di distrarre e che evidentemente non ha a cuore soluzioni e ripresa. Le modalità di pubblicazione e comunicazione su un tema così delicato sono un terremoto sociale e economico grave", il suo commento.

E poi i Riformatori: “L’inserimento della Sardegna tra le regioni idonee a ospitare i rifiuti radioattivi è inaccettabile, non tiene conto della vocazione della Sardegna né della necessità di tutelare l’ambiente e il paesaggio sardi e non risponde in alcun modo alle esigenze dell’Isola. In un momento delicato come quello attuale, nel corso del quale la classe politica intera si interroga sulla necessità di attivare forme di sviluppo sostenibile, l’ipotesi relativa alle scorie è decontestualizzata e va combattuta con unità, forza, decisione. Sarebbe, in caso contrario, l’ennesimo sfregio ai danni della Sardegna compiuto da uno Stato arrogante, disattento e incurante delle conseguenze”. Così il consigliere regionale Michele Cossa. “Il popolo sardo ha già respinto l’ipotesi, inviando in questi anni più di un segnale al Governo. Rispolverare l’ipotesi ora non tiene conto dell’evolversi del contesto sardo e rappresenterebbe un atto gravissimo davanti al quale siamo pronti a dare battaglia. Non c’è alcun vantaggio economico che possa recuperare in qualche modo il danno che ne deriverebbe per la nostra Isola: per questo motivo non siamo disposti a barattare il futuro della Sardegna e dei sardi in nome di una ricaduta economica e di ipotetici posti di lavoro”, conclude l’esponente dei Riformatori.

(Unioneonline/l.f.)

A SASSARI

A FORDONGIANUS

LA MARMILLA
© Riproduzione riservata