L'alto rischio della Regione Sardegna, che pure registra l'indice di contagiosità più basso d'Italia, è assegnato dall'Istituto superiore di sanità a titolo "cautelativo".

Lo afferma l'assessore della Sanità Mario Nieddu. Il motivo, spiega l'esponente della Giunta Solinas, è legato al fatto che "la trasmissione dei dati non è aggiornata alla giornata, ma leggermente ritardata".

Di qui la decisione di assegnare il rischio alto all'Isola per la terza settimana di fila, ma solo a scopo "precauzionale", rimarca l'assessore.

Inoltre, chiarisce Nieddu, "la corrispondenza temporale perfetta non cambierebbe in modo importante la situazione dell'Rt, che resterebbe comunque basso".

Leggendo il monitoraggio dell'Iss, nell'Isola si segnala - e questo già si sapeva - un'occupazione delle terapie intensive oltre la soglia di guardia del 30%. Ci sono inoltre due allerte rilevate che certamente contribuiscono ad aumentare il livello di rischio dell'Isola.

La prima riguarda l'indicatore 2.2, che è "sopra soglia", rileva l'Iss: si parla del tempo che intercorre tra la data di inizio sintomi e la data della diagnosi di positività al coronavirus. La seconda è sull'indicatore 2.6, sotto la soglia di guardia del 75%. Questo indicatore riguarda il numero di casi per cui è stata effettuata regolare indagine epidemiologica in rapporto al numero totale dei casi rilevati. Ciò vuol dire che per più di un quarto dei casi nell'Isola non viene effettuata l'indagine epidemiologica.

(Unioneonline/L)
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