L'indice Rt è il più basso d'Italia. L'incidenza dei casi in rapporto al numero di abitanti è pure relativamente bassa rispetto al resto d'Italia. E i nuovi contagi negli ultimi sette giorni sono di meno rispetto a quelli della settimana precedente, è la prima volta che accade dall'inizio della seconda ondata.

Eppure, analizzando tutti i dati della settimana dal 23 al 29 novembre sull'epidemia di coronavirus in Sardegna e l'ultimo monitoraggio dell'Iss (datato 27 novembre) accanto a queste luci emergono anche delle ombre.

Il numero delle persone attualmente positive al Covid in Italia è diminuito di 10mila unità nell'ultima settimana, ma in Sardegna continua ad aumentare, di oltre 1.200 unità. Anche il numero dei pazienti ricoverati: a fronte di una diminuzione in Italia, nell'Isola continua a crescere. Mentre resta stabile il rapporto tra positivi e casi testati.

SARDEGNA - -Il numero di nuovi casi registrati dal 23 al 29 novembre nell'Isola è 2.653, nella settimana precedente 3.310. Si tratta della prima diminuzione su base settimanale durante la seconda ondata, dopo un periodo di crescita costante e progressiva dei casi di Covid-19.

Ma si tratta di un calo dovuto alla diminuzione del numero di tamponi. Sono 22.645 quelli dell'ultima settimana, con 17.554 nuovi casi testati (al netto dei tamponi di controllo). La settimana precedente erano 26.376 con 21.888 casi testati. Il rapporto tra positivi e casi testati resta identico, al 15,1% (in Italia è più alto ma è diminuito di tre punti percentuali nell'ultima settimana).

Capitolo attualmente positivi: in Italia il trend è chiaro, erano più di 805mila il 22 novembre, 795mila il 29 novembre. Nella stessa settimana nell'Isola abbiamo assistito a un aumento: da 12.183 a 13.399 (+1.216).

L'Isola non ha ancora intrapreso quella discesa intrapresa dalla maggior parte delle Regioni italiane. Anche sui ricoveri, la Sardegna è tra le poche Regioni (assieme a Lazio, Puglia, Veneto, Friuli, Marche e Molise) in cui i numeri sono ncora in aumento: + 51 nei reparti ordinari. 554 contro i 503 del 22 novembre. Stabile la situazione delle terapie intensive: erano 70 i pazienti ricoverati il 22 novembre, 69 il 29 novembre.

In calo invece i decessi, e questa è una buona notizia: dopo il picco di 67 raggiunto sia nella settimana tra il 9 e il 15 che in quella tra il 15 e il 22 novembre, in quest'ultima ne sono stati registrati 47.

"RISCHIO ALTO" - E' per questo che la Sardegna è classificata nell'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità tra le 10 Regioni a "rischio alto". Ed è gialla proprio grazie al basso indice Rt e al relativamente basso numero di contagi.

Nell'Isola sono segnalate due allerte: la prima riguarda la percentuale di tamponi positivi, "escludendo quanto possibile le attività di re-testing", che è ancora in aumento (anche se il monitoraggio non si riferisce ai dati di quest'ultima settimana).

La seconda allerta riguarda il "numero dei casi in cui è stata effettuata regolare indagine epidemiologica" in rapporto al numero totale dei nuovi casi. La soglia d'allarme è al 75%, la Sardegna è ampiamente sotto, al 67,6%. Ciò indica una scarsa capacità di tracciamento.

E monitoraggio: perchè nel rapporto dell'Iss, andando a vedere gli indicatori sulla capacità di monitoraggio, l'Isola sta messa meglio solo della Calabria. Tutte le 19 Regioni e Province autonome hanno una capacità di monitoraggio "stabilmente sopra-soglia" o "in aumento sopra-soglia". Nell'Isola è "di poco sopra-soglia", e in diminuzione. In Calabria "sotto-soglia".

IN ITALIA - Nella Penisola il picco di contagi settimanale lo abbiamo avuto tra il 9 e il 15 novembre (243.425), poi una lieve diminuzione tra il 16 e il 22, e un forte decremento nell'ultima settimana, quando i nuovi contagi rilevati sono 176.310. A indicare un trend ormai chiaro il rapporto tra positivi e casi testati, sceso di tre punti percentuali: dal 28,4% della settimana precedente al 25,3% di quella appena passata.

Per la prima volta da inizio seconda ondata abbiamo anche assistito a un calo degli attualmente positivi (10.176 in meno) dei ricoveri (-1.400) e delle terapie intensive (-48). Calo che dovrebbe essere ancora più marcato in questa settimana per consolidare il trend. Abbiamo raggiunto anche il numero più elevato di decessi: 5.081 contro i 4.594 della settimana precedente. Secondo gli esperti questa settimana potremmo vedere un primo calo, anche se purtroppo il numero delle vittime resterà alto ancora per un po'.

Ci sono alcune Regioni che ancora devono intraprendere la discesa vera e propria, considerando i vari indicatori nel complesso: e parliamo di Veneto, Puglia, Emilia Romagna, Friuli, Sardegna Basilicata.
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