Confartigianato Imprese Sardegna e Confartigianato Nuoro Ogliastra vicine alle popolazioni e alle attività produttive dei territori della Barbagia, della Baronia e dell’Ogliastra colpite dall’alluvione.

“Il nostro primo pensiero è rivolto al grave lutto che ha colpito la comunità di Bitti - commentano Antonio Matzutzi e Giuseppe Pireddu, rispettivamente Presidente di Confartigianato Sardegna e di Confartigianato Nuoro Ogliastra - ancora una volta ci troviamo a piangere morti e a contare i danni a territori, abitazioni e imprese travolti dagli eventi naturali ma anche da situazioni che l’uomo ha creato nei decenni passati”.

“In attesa di una reale quantificazione dei danni alle strutture pubbliche, alle abitazioni e alle imprese – continuano - la nostra Associazione è al fianco del decisore pubblico al fine di accelerare al massimo il ripristino dei territori e il riavvio delle attività imprenditoriali. Sarà perciò necessario, nel più breve tempo possibile, pianificare la ricostruzione per consentire la ripresa della vita delle popolazioni e delle attività produttive. Insomma, bisognerà spingere la ripresa e accompagnare le imprese nella fase di ricostruzione evitando ogni inutile burocrazia”.

“Abbiamo già ricevuto numerose segnalazioni di attività distrutte, allagate o con strutture lesionate – sottolineano – per questo stiamo mettendo in campo una rete di informazioni per conoscere l’impatto reale che l’alluvione ha avuto sul comparto produttivo”.

“Dopo le tragedie in termini di vite umane, e dopo i disastri che hanno colpito infrastrutture ed edifici, soprattutto nell’ultimo decennio - proseguono – ogni anno nella nostra regione torna d’attualità il tema della lotta contro il dissesto idrogeologico. Considerato anche l’immane disastro di ieri, ripetiamo come sia urgente e indifferibile accelerare con la manutenzione delle aree regionali soggette a frane e alluvioni, e quindi a elevato rischio frana e/o media pericolosità idraulica. Quindi è sempre più urgente realizzare e gestire la manutenzione delle opere pubbliche necessarie per difendere famiglie, imprese e patrimonio culturale da frane e alluvioni”.

“Purtroppo, però, s’investe sempre meno in prevenzione, messa in sicurezza e ripristino – rimarcano - nel corso degli ultimi anni, infatti, l’economia italiana ha registrato una caduta degli stanziamenti pubblici, situazione che rende il territorio più vulnerabile alle conseguenze dei cambiamenti climatici come ogni volta, purtroppo, viene evidenziato dopo gli effetti disastrosi delle ondate di maltempo”.

“In ogni caso – concludono – il nostro plauso va anche alla celerità con la quale anche l’Anas e l’Esercito hanno iniziato le operazioni di ripristino dei collegamenti viari”.

(Unioneonline/D)
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