"Dopo otto mesi che non lavoriamo più, siamo esausti. Per questo motivo ci fermiamo". È Lo slogan che accompagna la protesta dei taxisti sardi, arrivati sotto il Consiglio regionale a Cagliari dalle prime ore del mattino.

La manifestazione si svolge contemporaneamente in diverse piazze d'Italia. "La categoria dei taxisti è in forte sofferenza", dice Giovanni Frongia, delegato sardo della categoria.

"Con le nuove disposizioni contenute nell'ultimo Dpcm, dopo otto mesi di sofferenza, i danni economici al settore rischiano di diventare irreversibili". I taxisti, dall'inizio della pandemia, hanno già pagato un prezzo altissimo. Da otto mesi non si lavora più.

"Il nostro lavoro è crollato dell'80%, ormai siamo alla canna del gas", dicono. Una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal capo di gabinetto dell'assessore regionale ai Trasporti, Giorgio Todde. "Abbiamo consegnato un documento con alcune proposte", tra queste la possibilità di concedere voucher per incentivare i passeggeri (anziani, categorie protette etc) all'utilizzo dei taxi in alternativa ai trasporti pubblici, spiega Frongia.

"La Regione si è dimostrata attenta alle esigenze della categoria, la prossima settimana ci ritroveremo attorno a un tavolo anche con l'assessore regionale al Bilancio Giuseppe Fasolino per discutere quelle proposte". A fine mattinata si è svolto in comune anche un incontro col sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.
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