Si è aperto davanti ai giudici della Corte d'Assise di Cagliari il processo al 61enne Aldo Soro, di Sestu, accusato di aver ucciso con una fucilata a bruciapelo l'amico di bevute e compaesano Antonio Piras, 35 anni.

All'origine del delitto, con ogni probabilità, ci sarebbe stato l'abuso di alcol.

Sta di fatto che i due, il 17 giugno dello scorso anno, dopo aver bevuto qualche birra nel pomeriggio in un bar di Sestu si erano spostati poi in campagna per proseguire. Qui sarebbe nata una discussione culminata con lo sparo. Soro, poi, si sarebbe liberato del fucile a canne mozze prima di essere arrestato dalla Polizia in un bar.

E questa mattina il suo difensore Stefano Piras ha rinnovato l'istanza alla Corte Costituzionale contro la legge entrata in vigore lo scorso anno che impedisce, per i reati puniti con l'ergastolo, la scelta dell'abbreviato.

Davanti alla Corte presieduta dal giudice Giovanni Massidda hanno sfilato così gli agenti della Squadra Mobile e della Scientifica che hanno condotto le indagini concluse con l'arresto di Soro: indagini lampo, visto che l'omicidio è avvenuto davanti ad un testimone che poi ha detto tutto alla madre che ha chiamato la polizia. L'imputato è rimasto tutto il tempo in silenzio scortato dalla penitenziaria, mentre la famiglia della vittima si è costituita parte civile con gli avvocati Aldo Niccolini e Giuseppe Cirronis.
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