Resta altissima l'allerta per la cosiddetta "nuova ondata" dell'epidemia di coronavirus, in Sardegna e nel resto d'Italia.

L'ultimo bollettino (LEGGI) regionale diffuso dall'unità di crisi dell'Isola ha fatto registrare altri 133 casi di positività e due vittime, un 62enne di San Basilio e una 60enne di San Sperate, entrambi ricoverati al Santissima Trinità di Cagliari.

Ma a preoccupare sono anche i ricoveri e, soprattutto, la disponibilità di posti letto.

La Sardegna è infatti tra e 10 regioni italiane che hanno una probabilità "da alta a massima" di superare la soglia del 30% di posti occupati nel prossimo mese.

"Ci troviamo in una situazione di allerta in tutte le regioni perché si sta andando verso una saturazione a breve dei posti Covid a causa del crescente trend dei contagi", ha detto il presidente nazionale dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac), Alessandro Vergallo. La pressione "sta crescendo e iniziamo a vivere la paura che si possa tornare alla situazione drammatica della prima fase epidemica", prosegue Vergallo. Infatti, "i circa 600 pazienti Covid attualmente in Ti rappresentano già un dato molto alto, e dimostrano che siamo dinanzi ad una iniziale curva esponenziale dei casi".

Le stime ufficiali a livello nazionale indicano l'obiettivo di arrivare a 8.732 posti in Terapia intensia (dai 5.179 pre emergenza), ma ad oggi i posti effettivamente disponibili sono 6.529, quindi i posti aggiunti dedicati alla Covid sono il 38% di quelli programmati. Dunque, conclude Vergallo, è chiaro che "si possono utilizzare i posti non finalizzati alla Covid, ma questo lascia sguarnita l'assistenza per le altre malattie".

Per quanto riguarda la Sardegna, un esempio della situazione arriva dal Santissima Trinità di Cagliari, l'unico presidio Covid nel sud Sardegna, dove al momento ci sono solo tre posti di terapia intensiva liberi, come confermato dal direttore sanitario Sergio Marracini. Complessivamente sono 16 i posti letto in intensiva del presidio e - come detto - 13 sono già occupati.

E problemi si registrano anche in altri presidi, come quello di Oristano.

Reperire nuovi posti, insomma, resta un priorità. Nei prossimi giorni potrebbero dunque essere riaperti molti dei reparti Covid previsti dal piano della Giunta Solinas e attivato il nuovo ospedale da campo della Croce Rossa a Nuoro.

Una corsa contro il tempo e contro l'epidemia, mentre l'indice di trasmissione del virus (Rt) fa segnare l'1.1 nel monitoraggio del ministero della Salute e Iss sulla settimana dal 5 all'11 ottobre, valore di nuovo al di sopra della soglia di guardia fissata dalle autorità sanitarie.

(Unioneonline/l.f.)
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