Ennesima aggressione contro gli agenti nel carcere di Uta.

Stando a quanto si apprende un detenuto, ricoverato nel reparto di servizio di assistenza intensiva dell’Istituto, ha dato in escandescenza e ha sferrato calci e pugni a tre agenti intervenuti per portarlo alla calma e per evitare che si facesse del male. Per tutta risposta l'uomo li ha anche morsi con violenza.

I tre poliziotti penitenziari sono stati trasportati al pronto soccorso dell'ospedale con lividi, tumefazioni e segni evidenti in diverse parti del corpo dei morsi sferrati dal detenuto. Un quarto agente, intervenuto in soccorso, ha riportato delle tumefazioni ed è stato costretto ad abbandonare il servizio per i danni fisici.

"Continuano le aggressioni a danno dei nostri poliziotti - commenta il Segretario Generale della UIL Pa Polizia Penitenziaria della Sardegna Michele Cireddu - questa volta si tratta di un detenuto con problemi psichiatrici che ha aggredito gli agenti senza una motivazione apparente, fortunatamente sia gli agenti che il responsabile del turno hanno agito in maniera professionale e sono riusciti, malgrado le lesioni subite, a gestire al meglio l’evento critico, scongiurando eventi ben più tragici".

"Non possiamo più aspettare oltre - prosegue - servono interventi concreti, il personale deve poter operare con gli strumenti di protezione idonei, soprattutto negli istituti dove sono presenti detenuti psichiatrici e particolarmente aggressivi. E’ arrivato a nostro avviso il momento di sperimentare anche per la Polizia Penitenziaria il taser che nelle altre Forze di Polizia ha fornito dati incoraggianti e non mette a rischio l’incolumità fisica degli aggressori".

"La Polizia Penitenziaria - la conclusione - non deve continuare ad essere carne da macello! Auspichiamo che il Capo del DAP voglia battere un colpo, intanto agli agenti coinvolti va la solidarietà di tutta la UIL".

(Unioneonline/D)
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