"Ai cagliaritani do 9 per la prima fase e un 7 per la fase 2, per certi comportamenti non sempre rispettosi delle regole".

Questa la pagella del sindaco Paolo Truzzu, ospite della trasmissione Monitor su Videolina, alla cittadinanza cagliaritana alle prese da mesi con l'emergenza coronavirus.

Molto bene, dunque, per il sindaco si sono comportati i cittadini durante il lockdown, meno bene nella prima fase di riaperture. Ma, tutto sommato, la sua è una piena promozione.

Anche perché, ha sottolineato il primo cittadino, "i dati sull'epidemia sono confortanti" e, proprio per questo, bisogna tenere presente che l'allentamento delle restrizioni non è un "tana liberi tutti". Dunque, ha ricordato Truzzu, è bene continuare ad attenersi alle indicazioni di sicurezza, indossando le mascherine e igienizzandosi le mani quando è possibile e richiesto.

I numeri dell'epidemia, per il capoluogo, fanno comunque sorridere. In città, infatti, "gli attualmente positivi al virus sono solo tre, con l'ultimo nuovo caso che risale ormai a 40 giorni fa".

Il sindaco ha parlato anche dei divieti di assembramento e delle limitazioni alla "movida" in vigore in città fino al 31 luglio. "Siamo stati larghi con la scadenza temporale per non fare ogni settimana un provvedimento, ma nulla ci vieta di revocare le ordinanze in caso le cose migliorino ulteriormente".

Tutto starà, quindi, al buon senso e all'attenzione dei cittadini di fronte alle regole.

Truzzu ha anche analizzato le ripercussioni economiche che l'emergenza ha avuto sulla città. "Quando leggo che questa situazione ha causato 20mila disoccupati in più mi tremano le vene ai polsi", ha detto il sindaco.

Di qui l'auspicio che il governo centrale possa fare di più per sostenere i Comuni nell'affrontare le situazioni sociali ed economiche più difficili create dall'emergenza, magari consentendo anche alle amministrazioni di poter utilizzare i soldi che hanno in cassa, ma che troppo spesso restano vincolati.

Il sindaco ha anche espresso la sua perplessità sulle eccessive responsabilità date alle ammistrazioni locali dal governo e dalla Regione, con i sindaci costretti a fare da "puntaspilli" per tutto, dovendosi occupare, attraverso la polizia locale, di verificare il rispetto delle distanze e delle regole, delle norme di sicurezza in spiaggia e, addirittura, delle condizioni per la riapertura dei centri estivi.

Infine, le previsioni per la stagione turistica: "Non avendo i crocieristi - ha detto Truzzu - la vedo complicata. Ci sono però segnali di ripresa e si vedono i primi turisti. Se avremo la possibilità - ha continuato il sindaco - di fare una stagione diversa, allungata magari fino a Natale, offrendo un'immagine di una Sardegna sicura potrebbe essere, soprattutto per i turisti stranieri, un elemento di forza. A patto - ha concluso - di riuscire sempre a tenere un sistema di controlli efficiente".

(Unioneonline/l.f.)
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