Pubblichiamo integralmente l'intervento di Filippo Spanu su alcune dichiarazioni pronunciate ieri dal governatore Solinas in tema di immigrazione.

***

In questi giorni di forzata clausura molti di noi si stanno chiedendo se, imparando alcune lezioni, la qualità della nostra vita cambierà in meglio, se saremo capaci di distinguere la verità dalle falsità o cercheremo di avere una lettura più critica delle cose e sapremo essere più attenti al prossimo, chiunque egli sia.

Sono stati fatti più volte appelli perché l’emergenza e l’esperienza spingano verso una unità ed un'attenzione vera con meno polemiche pretestuose e gratuite.

Ci speriamo.

Ma i segnali che arrivano in queste ore sono poco confortanti, soprattutto da parte delle Istituzioni Regionali.

Nel pieno della tormenta virale pare che la preoccupazione di alcuni nostri governanti sia quella di spargere ancora veleno gratuito sulla gestione dei migranti con vere e proprie fake news.

Premessa: è evidente per tutti che il virus cammina tra noi. Non distingue età, sesso, religione o colore della pelle. Per una serie di ragioni l’ingresso del virus in Africa è probabilmente dovuto a cinesi o occidentali, spesso italiani. Senza dilungare possiamo solo dire che dalle prime ricerche epidemiologiche sembra che almeno il 5/10% della nostra popolazione sia stato o abbia infettato (analisi in corso su Liguria e Nord ovest). In Sardegna (se e quando lo sapremo con piú precisione (?!?)) potrebbe già trattarsi di almeno 50mila persone.

Fatti: dall’inizio del lockdown in italia sono arrivati (dati ufficiali Ministero dell’Interno) un numero minimo di migranti: 668, dei quali 573 salvati in mare e condotti nei porti del sud italia, 84 tunisini con sbarchi diretti in Sicilia e 11 algerini con sbarchi diretti in Sardegna.

Sembra che solo pochi di questi avessero contratto il coronavirus.

Il Dipartimento della Protezione Civile (d’intesa con il Ministero dell’Interno) si preoccupa giustamente di evitare qualsiasi rischio (minimo se si pensa alle centinaia di migliaia di contagi in atto in italia), emanando un’ordinanza tesa a garantire percorsi separati e luoghi protetti di quarantena nei punti di sbarco (o su navi alla fonda), per evitare contagi tra gli operatori e soprattutto tra i migranti (in Sardegna oggi nei centri di accoglienza sono ospitati 1.228 migranti non infettati dal virus). Un particolare capoverso è dedicato proprio agli sbarchi diretti e chiarisce che ci si deve organizzare dove i migranti arrivano. Ed in Sardegna, dall’Algeria, arrivano direttamente. Questo è certo.

Ebbene?

La politica sarda riesce a sporcare e diffondere veleno e paura tra noi e verso i migranti anche su una cosa inesistente.

Si trasforma il senso di una ordinanza di garanzia per tutti in un tentativo di inviare altri migranti, infettando così la Sardegna.

E mentre il gruppo di Fratelli d’Italia diffonde queste falsità, il Presidente della Regione, anziché spiegare la verità, e togliere paure, come suo dovere, rilancia la fake affermando:

"... Non vorrei dunque, visto che ci siamo comportati benino nella gestione dell'emergenza, che si pensi che la Sardegna possa diventare nuovamente un luogo di deportazione, questa volta per i poveri migranti".

Aggiungendo:

"Nella storia siamo già stati una caienna per i cristiani, nell'antica Roma, e in tempi recenti per i mafiosi. Questa volta non deve essere così, perché in Sardegna non c'è spazio per gestire ulteriori emergenze".

Con semplice buon senso e con correttezza isitituzionale sarebbe stato il caso di chiarire che non vi erano intenzioni di questo tipo ed invece si è coltivato il pregiudizio e lo scontro Istituzionale, oltre che, di fatto, discriminatorio.

Le affermazioni sono gravi, gratuite ed inutili, e speriamo vengano smentite, ma fanno riflettere. Forse sono dettate da altre necessità contingenti e di comodo.

Ancora in questi giorni abbiamo chiesto, e trovato, aiuto dall’Esercito ed dalla Protezione Civile.

La paga sono falsità e veleno?

Questo è lo stile della nostra Autonomia Regionale e della nostra dignità?

Non è certamente il futuro che ci aspettiamo, dopo una tragedia collettiva.

Filippo Spanu

(ex assessore regionale agli Affari generali e Immigrazione)
© Riproduzione riservata