Non accenna a sfumare la polemica fra alcuni sindacati dei lavoratori e l'azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari dopo l'accordo firmato lo scorso 3 dicembre sui fondi contrattuali.

Sulla vicenda è intervenuto nuovamente il segretario territoriale della Uil-Fpl Attilio Carta, con un durissimo comunicato in cui spiega perché il suo sindacato non ha siglato il patto.

"Il 3 dicembre scorso - scrive Carta - si è rivelato il giorno più buio, di sempre. È stato siglato un accordo stralcio che, caso unico nella storia sindacale, anziché un avanzamento, stabilisce una retrocessione economico-professionale. Il lavoratore non si può prendere per fame".

E prosegue: "Un autentico contratto truffa. I lavoratori si son visti scippare sia la fascia economica 2018 sia 150mila euro di produttività per pagarsi, coi propri soldi, le eccedenze alle 36 ore contrattuali, imposte dai ben noti uffici competenti o, addirittura, per remunerare un fantomatico straordinario, la cui natura c'è stata espressamente negata, come fosse top secret".

Dopo aver ricordato che "da qualche anno si è innescata una deleteria deriva economica, professionale e personale di proporzioni tali che oltre a sindacati e lavoratori dovrebbe preoccupare anche la dirigenza per le nefaste ricadute persino sull'Azienda e, conseguentemente, sui pazienti", il sindacalista conclude dicendo che "sottoscrivere quest'accordo significherebbe approvare, come legittimamente corretto, l'utilizzo dei fondi 2018 -2019, senza minimamente tener conto dell'indagine in corso (il riferimento è agli accertamenti in corso da parte del Nas ndr) con tutte le eventuali possibili responsabilità, anche personali, riconducibili a tale sottoscrizione".

Contro l'accordo si è schierato anche il sindacato degli infermieri Nursing Up.

"L'accordo proposto dall'Azienda - scrive il segretario Diego Murracino - prevede l'autorizzazione dei sindacati che lo hanno sottoscritto ad utilizzare 150mila euro che sarebbero potute andare alla produttività del 2020 per pagare parte dello straordinario accumulato dai lavoratori. In pratica con i soldi già nostri l'azienda ci pagherà l'eccedenza ore maturata in violazione delle norme contrattuali delle 36 ore settimanali. Sembra una scenetta alla Totò, ci pagano con i nostri soldi".
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