Gesuino Muscas ha 87 anni, è sposato da 65, ha tre figlie. È il padre di Fabiana, l’infermiera arrestata venerdì a Milano perché accusata del furto di sei magliette assieme al cantante Marco Carta. "Mia figlia si è presa la responsabilità per salvare lui".

Il pensionato è convinto dell’estraneità della figlia alla ricostruzione investigativa e sostiene che la donna, 53 anni, al lavoro al Brotzu, "è una ragazza riservata, onesta. Abita con noi, è in ferie e non è ancora rientrata. Per quel che sapevamo doveva andare a Roma a incontrare alcuni amici, è partita venerdì. Doveva restare lì una settimana". Invece è arrivata a Milano. "Forse ha raggiunto Carta. Non sapevamo nulla. È sua amica da anni, oltre a essere sua fan. Frequenta la sua casa, le sorelle. Non so come si siano conosciuti".

I colleghi l’hanno definita "irreprensibile", nessuno crede a ciò che è stato detto sul suo conto. "Siamo una famiglia di persone oneste e lavoratrici".

La guardia giurata in servizio alla Rinascente ha sostenuto di aver visto Carta entrare nel camerino e Muscas passargli una maglietta alla volta e, alla fine, la borsa. Poi i due sono entrati nella toilette (dove sono state trovate le placche anti taccheggio rotte con un cacciavite recuperato dalla borsa) e quindi si sono diretti verso l’uscita.

Il resto - il fermo, la direttissima, la scarcerazione - è storia nota. La mancata convalida dell’arresto per Carta fa pensare che la donna si sia presa la responsabilità del furto, ma a quel punto gli atti sarebbero dovuti tornare al pm il quale avrebbe dovuto decidere se andare avanti o no con le accuse nei confronti del cantante.

Invece Simone Ciro Giordano, avvocato del cantante, ha deciso "per strategia" di restare a processo. E su quanto affermato dal padre di Muscas sottolinea: "Non so come faccia a dire che tutto è stato scaricato sulla figlia per salvare Carta. Lei ha confessato".
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