E' durato oltre 4 ore il "Sit - In della Pace" organizzato davanti ai locali comunali di via Isonzo per chiedere un ripensamento al Comune, orientato a concedere il via libera, senza passare dalla procedura di "Via", ad ulteriori due ampliamenti (nel territorio di Iglesias) con i quali la Rwm intende raddoppiare le proprie linee produttive.

Atteso per tutta la mattinata, non c'è stato l'incontro tra il sindaco Mauro Usai e i manifestanti che hanno comunque avuto conferma dal responsabile dell'ufficio Suap dell'imminente via libera alla realizzazione dei reparti R 200 ed R 210 nell'isola amministrativa di San Marco.

Non c'era la folla al centro direzionale di via Isonzo: a rispondere all'appello lanciato da Comitato Riconversione Rwm, Noi Sardi e Italia Nostra Sardegna non più di una trentina di persone. "Pochi ma in rappresentanza di tanti" ha rimarcato Cinzia Guaita, portavoce insieme ad Arnaldo Scarpa del Comitato Riconversione Rwm.

"Fa impressione - aggiunge - il fatto che la politica non possa decidere sul destino di questo territorio. Abbiamo un sindaco giovane, ci aspettiamo coraggio da lui su queste questioni: il raddoppio delle linee produttive di una fabbrica di armamenti non è una cosa da niente".

La mattinata è trascorsa tra scambi d'opinione e volantinaggi su attività e volontà di espansione della fabbrica. "La maggior parte degli impianti della Rwm - è la riflessione di Graziano Bullegas, Italia Nostra Sardegna - non sono stati assoggettati a Valutazione d'Impatto Ambientale, eppure parliamo di un'azienda bellica potenzialmente inquinante e pericolosa".

Graziano Canetto, Cagliari Social Forum è perentorio: "Questo lavoro non è degno di essere tale, la fabbrica va chiusa senza se e senza ma". Più conciliante il pensiero di Elizabeth Green, pastore della Chiesa Evangelica per Sulcis e cagliaritano: "Mi auguro che la decisione sugli ampliamenti sia dettata unicamente dalle esigenze di tutelare il lavoro". Don Roberto Sciolla parla di "prospettive limitate di un'amministrazione comunale che non vede al di là del proprio naso" evidenziando che l'ok agli ampliamenti "contrasta nettamente con l'ordine del giorno sul ripudio della guerra approvato dal Consiglio Comunale (Giunta Gariazzo) appena nel luglio 2017".
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