Quattro giorni di festeggiamenti per celebrare il santo che, tra l'altro, ha trasmesso il proprio nome alla grotta e alla chiesetta rupestre che si erge a poche decine di metri dalla grande imboccatura della cavità naturale.

Prende il via domani la festa di San Giovanni Battista curata dal "Comitato Difesa Cultura e Tradizioni Locali" in collaborazione con le due parrocchie del paese, Comune, Pro Loco, Coldiretti e unione dei comuni Metalla e il Mare. Causa la scarsità di budget a disposizione, sarà un'edizione in tono un po' minore rispetto alle precedenti e che punterà tutto sui riti religiosi. Si parte già alle 8.30 con il lungo lavoro di allestimento delle traccas che saranno poi protagoniste nella suggestiva e tradizionale processione serale illuminata dalle fiaccole.

Alle 18.30, la messa nella parrocchia di Santa Maria Assunta animata dall'omonimo coro farà da preludio alla grande processione (19.30) con il simulacro del santo che arriverà, come da tradizione, fino alla chiesa di san Giovanni Battista dell'omonima grotta. Un lungo serpentone a cui si uniranno tante persone oltre alle confraternite, carabinieri a cavallo, corpo forestale, numerosi gruppi folk, cavalieri, traccas e suonatori di launeddas, fisarmonica e organetto. All'arrivo previsto rinfresco ed animazioni.

Domenica l'unico evento sarà la messa per gli ammalati nella chiesetta di san Giovanni con distribuzione di pane e dolci. Lunedì alle 18.30 la lunga processione di rientro del simulacro verso l'Assunta (con intervallo alle 19.30 per la messa nella parrocchia di sant'Ignazio) dove alle 21.30 è in programma la cascata pirotecnica. Appendice finale lunedì 24 giugno nuovamente con la messa (18.30) nella chiesetta di san Giovanni Battista e la distribuzione di pane e dolci offerti dai commercianti di Domusnovas.

"Si tratta di una tradizione che affonda le proprie radici in un passato antichissimo e che, pur tra mille difficoltà, cerchiamo di continuare ad organizzare fedelmente con l'unico scopo di onorare degnamente san Giovanni Battista", evidenzia Raffaele Lebiu, presidente del Comitato Difesa Cultura e Tradizioni Locali.
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