"Impossibile per l'isola pensare a una soluzione con i box in plexiglas".

Così Claudio Del Giudice, presidente regionale del Sib, il sodalizio che riunisce gli operatori balneari della Sardegna, boccia l'ipotesi circolata in questi giorni per "salvare" la stagione estiva in piena emergenza Coronavirus. Ovvero: attrezzare le spiagge con divisori di plastica che separino gli ombrelloni gli uni dagli altri, creando spazi a prova di virus per i villeggianti.

"Con il vento che abbiamo - spiega Del Giudice - da noi sarebbe poco adatto. E, oltre tutto, anche pericoloso per i bagnanti. Ipotesi fantasiose. Qui bisogna pensare a delle regole comuni."

Le difficoltà nascono anche dalla diversità elle varie spiagge isolane. "Un conto è il Poetto, un altro è una caletta in Gallura. Serve urgentemente un tavolo tecnico con tutti gli assessorati in qualche modo coinvolti, dai trasporti agli enti locali. Naturalmente con l'assessorato alla Sanità. Bisogna darsi delle norme, non bastano quelle generali dell'Oms", incalza il presidente del Sib. Che ha anche pronta una lettera da recapitare al governatore Christian Solinas. Si tratta, spiega Del Giudice, di "un invito a riaprire subito le spiagge per la manutenzione - spiega Del Giudice - perché ora, dopo gli ultimi provvedimenti, nessuno, nemmeno da solo, può entrare nell'arenile. Ma ci sono tanti lavori da fare".

Il settore, Coronavirus a parte, è già alle prese con altri problemi. "Molti stabilimenti sono stati danneggiati dalle mareggiate. In altre regioni si sta intervenendo nei litorali. Noi, andando avanti così, rischiamo di farci trovare impreparati rispetto alle altre località turistiche del resto d'Italia".

Insomma, la stagione è quanto mai a rischio. Ma per Del Giudice una soluzione ci sarebbe: "Sarebbe importante fare i tamponi a tutti i sardi - questa la sua proposta - per dare a chi arriva in vacanza la garanzia di una regione "free virus".

Per quanto riguarda i turisti in arrivo, invece, "si deve seguire un protocollo che dia garanzie sul buono stato di salute. Ma, ripeto, è giusto che di questi argomenti si parli al più presto in un incontro. E che non si prendano decisioni senza ascoltare le ragioni di chi conosce bene le esigenze e i problemi del settore".

Infine, dal Sib arriva un'altra richiesta alla Regione: "Importante l'estensione temporale delle concessioni - conclude - perché senza di quelle non si può andare in banca a chiedere finanziamenti per gli interventi. So che la Regione si sta muovendo in questa direzione. Ma, ora più che mai di fronte all'emergenza sanitaria, bisogna portare a compimento questo percorso".

(Unioneonline/l.f.)

DITE LA VOSTRA
© Riproduzione riservata