A Cagliari ogni famiglia sborsa in media 490 euro di tassa per i rifiuti. Cifra che pone il capoluogo sardo al secondo posto tra le città più care d'Italia, dopo Catania, dove per lo smaltimento si pagano 504 euro, contro i 300 euro di media nazionale e contro i 272 euro che si versano in media a Sassari.

A snocciolare i dati e a stilare la classifica è l'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha preso in considerazione una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.

Scorrendo la graduatoria, dopo Catania e Cagliari si piazza Trapani (475 euro in media a famiglia), quindi Benevento (471), Salerno (467), Napoli (455).

Le città dove, al contrario, la tassa rifiuti è più "leggera" sono Potenza (121 euro), Udine (167) e Belluno (168).

Diffusa anche la classifica per regioni, che vede in testa il Trentino Alto Adige (190 euro), seguito da Molise (219), Basilicata (221), Friuli Venezia Giulia (228), Veneto (234), Marche (235), Lombardia (241), Emilia Romagna (274), Valle d'Aosta (275), Piemonte (276), Calabria (296), Umbria (301), Toscana (323), Lazio (325), Abruzzo (326), Liguria (333), Sardegna (345), Puglia (373), Sicilia (394) e Campania (421).

"In tema di smaltimento dei rifiuti continuano a registrarsi in molte aree del Paese ritardi ed inefficienze e la transizione verso un'economia circolare, prevista dalla strategia 2020, sembra essere ancora lontana", commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

"Continuiamo - aggiunge - a registrare una modalità di calcolo dei costi che non tiene conto dei rifiuti realmente prodotti e quindi non incentiva il cittadino a cambiare i propri comportamenti. Molto marcate sono le differenze territoriali, non solo in termini di costi del servizio, ma anche di qualità: vivere in una città anziché un'altra può voler dire disporre di un servizio gestione rifiuti costoso e insoddisfacente".

(Unioneonline/l.f.)

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