Blitz della Guardia di finanza negli uffici di Taranto e di Milano di ArcelorMittal.

Sono in corso perquisizioni e sequestri da parte dei militari. Interventi disposti su delega delle due procure, quella di Taranto e Milano, che indagano parallelamente sul caso dell'ex Ilva.

"L'azienda conferma la presenza della guardia di finanza negli uffici di Milano e nello stabilimento di Taranto e sta collaborando fornendo le informazioni richieste", fa sapere il colosso franco-indiano in un comunicato.

Secondo alcune indiscrezioni, a Taranto le Fiamme Gialle starebbero acquisendo documentazione, anche in forma digitale, di tutto quanto abbia attinenza con movimento di merci, ordini, e lo stato di manutenzione degli impianti.

L'inchiesta, a carico di contro ignoti, riguarda presunte condotte illecite relative alle ipotesi di reato di distruzione di mezzi di produzione e di appropriazione indebita.

Altre acquisizioni sono in corso negli uffici milanesi della società, in via Brenta.

Tra le accuse su cui indaga la procura del capoluogo lombardo ci sono quelle di distrazione di beni da fallimento, aggiotaggio informativo e omessa dichiarazione dei redditi.

"ILVA NON CHIUDERA'" - Ieri il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri - ospite alla trasmissione "Otto e mezzo" - ha escluso che l'Ilva possa chiudere, respingendo però l'ipotesi di un prestito ponte.

"ArcelorMittal deve sedersi al tavolo a negoziare, ho sempre detto che questa è la strada maestra", visto che loro sono quelli "che hanno vinto la gara. Auspichiamo una ripresa dei negoziati", ha dichiarato.

Niente nazionalizzazioni però: "Sarebbe un'illusione pensare che c'è uno strumento semplice da usare", come la nazionalizzazione, ha ribadito.

Sullo scudo penale il ministro si è detto favorevole: "È evidente che se si definirà un accordo ci sarà anche questa componente. Io credo che debba essere fatto".

(Unioneonline/F)
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