Ricomincia la mobilitazione dei lavoratori ex Alcoa, oggi Sider Alloys.

Domani mattina, martedì 22 ottobre, manifesteranno davanti a Villa Devoto per chiedere (anche) alla Regione certezze sul riavvio dello stabilimento di produzione di alluminio.

"Nonostante gli impegni e le rassicurazioni ad oggi ancora non è stato definito il prezzo dell'energia: serve un contratto bilaterale, l'abbattimento degli oneri di sistema e l'immobilità, oltre alle misure per le aziende che riducono le emissioni", spiega Rino Barca, segretario regionale Fim Cisl.

Inoltre, continua, "non è stato definito l'ammortizzatore sociale per il 2020 per circa 500 lavoratori a cui il beneficio scade il 31 dicembre".

"I tempi - prosegue Barca - si stanno diluendo così tanto che è impossibile reggere la situazione. L'imprenditore ha 130 operai già a lavoro, 800mila euro di costi fissi e ora minaccia ferie forzate in vista di un eventuale blocco dell'investimento che va scongiurato. Da Roma però non arrivano indicazioni, abbiamo anche sollecitato un incontro col governo tramite i segretari nazionali. Ora andremo da Solinas anche perché sia al nostro fianco nella vertenza. Visto che la Regione cofinanzia il progetto di riavvio con 8 milioni di euro su 136, 98 vengono messi da Invitalia e i restanti dall'azienda".

Il nodo, da mesi ormai, è il prezzo dell'energia, troppo alto per l'azienda. Di Maio, che nel primo governo Conte era al Mise, aveva attaccato Salvini perché facendo cadere l'esecutivo aveva bloccato il decreto "che sostiene il costo dell'energia per l'ex Alcoa in Sardegna". Oggi al Mise c'è il collega Patuanelli, ma i lavoratori ancora attendono risposte.

(Unioneonline/L)
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