Greg Heffley, "la Schiappa" più famosa della letteratura per ragazzi, in questo 2020 ha fatto il botto. Durante il lockdown, infatti, i diari di questo personaggio creato oramai 14 anni fa da Jeff Kinney sono stati scelti da molti giovanissimi come compagnia ideale per superare l'isolamento e la noia. Il risultato è stato un vero e proprio boom, con oltre mezzo milioni di copie di libri dedicati alla Schiappa venduti nel nostro Paese.

Ma non è finita perché Greg torna ora nelle librerie con una nuova avventura che già dal titolo è tutta un programma: Diario di una Schiappa. Disastro totale (Il Castoro, 2020, pp. 224). Un libro al solito divertentissimo, in cui il nostro "eroe" si trova alle prese con un improvviso e catastrofico cambio di casa.

Per capire meglio le ragioni del successo di questo personaggio così amato dai giovani e tradotto in ben 65 lingue abbiamo incontrato Rossella Bernascone, storica traduttrice dei Diari della Schiappa. A lei chiediamo come prima cosa come si è ritrovata a tradurre le avventure scritte da Jeff Kinney:

"Nel 2007, dopo quasi 30 anni in cui avevo tradotto teatro contemporaneo, romanzi sperimentali, classici, e che mi ero occupata di traduzione a livello accademico, sia nell'ambito didattico che in quello critico, ero pronta a mettere da parte quell'esperienza per dedicarmi a tempo pieno a qualche altra mia passione. Ne ho sempre almeno due in campo! Però, proprio in quel momento, Renata Gorgani, editrice del Castoro, mi ha proposto un 'ultimo' lavoro: era appena uscito un libro particolare, una specie di graphic novel per ragazzi. Ho accettato, ed eccomi qui… 20 libri dopo, sommando tutti i Jeff Kinney che ho tradotto".

Come è stato per lei entrare nel mondo di questo personaggio?

"Sono zia di cinque nipoti (due maschi e tre femmine) che hanno fatto le medie e che sono stati, negli anni, i miei consulenti. Essere insegnante senz'altro mi ha aiutato con i meccanismi della scuola di Greg, ed aver vissuto negli Stati Uniti col resto. Ma la Schiappa è universale e mi basta tornare indietro di una cinquantina d’anni (risata, ndr) per ricollegarmi con la Schiappa che è in me".

E come è stato tradurre la Schiappa in italiano?

"Per quanto riguarda la traduzione, leggo sempre con estremo piacere quello che scrivono i miei colleghi traduttori rispetto al loro processo intellettuale e artistico del tradurre. Su richiesta potrei cercare di tradurre il mio in 'teorichese', ma la verità è che io mi sento come un pesce nell'oceano della traduzione: di libro in libro, di autore in autore, io mi butto e quel mulinare di dita sulla tastiera, come di pinne sott'acqua, genera la traduzione. Una collega una volta mi ha detto che traduco in trance. Mi piacerebbe che fosse così, ma non credo. Sono solo una creatura acquatica che cambia forma e per un libro è uno squalo e per un altro è un pesce martello e magari per un altro ancora divento una medusa".

E che creatura acquatica diventa per i libri di Kinney?

"Una medusa appunto. Ad ogni libro mi cresce un altro tentacolo. Perché una medusa? Penso alla Turritopsis nutricola che ringiovanisce col passare del tempo. Ecco, con Greg sono sempre alle medie. Non invecchio più. E se, come la Turritopsis potessi tornare indietro nel tempo, vorrei curarmi l’unico rimpianto che ho: di non aver pensato io alla parola FORMAGGITE per tradurre il Cheese Touch del primo volume. Quanto ho ammirato i traduttori del film per averlo inventato!".

Perché a suo parere questo personaggio piace tanto...quali sono i suoi segreti?

"Perché è universale. Perché abbiamo tutti dentro un piccolo Greg monello e insieme ingenuo. Il carattere con cui è stampato il libro e l’alternanza di testo e immagini aiutano i lettori più refrattari; l’attenzione che l’editoria di stampo anglo-sassone ha per le competenze di lettura che i piccoli lettori devono avere e sviluppare (al punto di dettare il numero e il tipo delle parole e delle strutture linguistiche utilizzate) è un altro ingrediente essenziale del successo della serie. Ma credo anche che i miracoli esistano, e la Schiappa è un piccolo grande miracolo di cui il Castoro è levatrice non solo in Italia, ma anche nel mondo. Pensiamo al Diario di una Schiappa in latino e in napoletano...".

È vero che quando scoprono che lei è la traduttrice della Schiappa le chiedono l'autografo?

"Mi è successo diverse volte e certo mi fa sorridere, ma quello che mi emoziona sempre è vedere il libro (le tante puntate della serie) nelle mani dei bambini. Con loro ho fatto conversazioni bellissime su aerei, treni, nelle caffetterie e sulla spiaggia. Perché non resisto alla tentazione di chiedere ai lettori che cosa ne pensano e di parlare con loro del libro, e loro sono poi molto incuriositi quando dico che l'ho tradotto io e mi fanno delle domande interessantissime sulla traduzione".

La Schiappa ha vissuto già tante avventure...c'è un ambito in cui le piacerebbe vederlo in azione e che per ora non è stato affrontato dall'autore?

"Che bella domanda! Più che un ambito ci sono delle tematiche che mi piacerebbe vedere trattate. Per esempio, Greg sembra sempre così sicuro della sua immagine fisica, ma non è così per tantissimi suoi lettori. Trovo molto interessante lo spin-off della Schiappa che è il diario dell'amico fantastico, ovvero il diario di Rowley, di cui sono stati già pubblicati due volumi. Il primo ci fa vedere gli episodi che conosciamo dal punto di vista dell'amico che li ha vissuti insieme a Greg, e ne introduce di nuovi. Il secondo è un'avventura fantasy di cui i due amici sono protagonisti. Credo che gli appassionati della Schiappa li apprezzeranno moltissimo".
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