E' il quartiere più multirazziale della città, nella parte bassa del centro storico di Sassari: africani, cinesi, europei dell'est e sassaresi, in un mix variegato di etnie, culture e religioni. E' anche il quartiere dove si sperimentano di più linguaggi e integrazione, grazie anche alle scuole dell'Istituto comprensivo.

Ne è un esempio il progetto "Intrecciare culture" realizzato con Theatre en Vol, associazione culturale diretta da Michèle Kramers. Un progetto fatto di laboratori, una rassegna cinematografica e persino una cena sociale, che purtroppo l'avvento del Covid-19 ha rimandato.

Patrizia Mercuri, dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo di San Donato, spera che il progetto possa riprendere con forza: "Abbiamo riscontrato nel corso degli anni come le bambine e i bambini e le loro famiglie, se coinvolti in progetti di integrazione culturale, mostrino un senso di apertura verso la multiculturalità. Il problema sorge invece all'esterno della scuola e spesso sono gli adulti a rappresentare uno scoglio. La scuola cerca allora di sfruttare tutte le occasioni progettuali che possono lasciare un'impronta sul territorio e possono aiutare le persone a vivere più serenamente all'interno del quartiere".

Il punto di forza del progetto Intrecciare Culture è di essere intergenerazionale: "Non è destinato solo ai bambini che frequentano la scuola, ma possono partecipare i più grandi e i più piccoli non solo del quartiere. Il progetto è aperto infatti a tutti i cittadini. È importante capire che la Scuola di San Donato appartiene a tutta la città. Questa è la direzione verso cui va Intrecciare Culture. A causa dell'epidemia il progetto è stato bloccato, ma fino al momento dell'inizio del lockdown ha avuto un grosso seguito. Questo il motivo per cui è necessario trovare delle soluzioni per far proseguire Intrecciare Culture, fondamentale per la crescita culturale e consapevole di questa parte del centro storico".
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