"La Marmilla riparte anche dall'arte e dalla cultura".

Lo hanno detto sindaco e assessore alla cultura di Masullas Mansueto Siuni e Ennio Vacca annunciando l'apertura, martedì 2 giugno, della mostra "Raffaello 500", ospitata nei locali dell'ex convento.

Sedici riproduzioni di altrettante opere famose dell'artista marchigiano nell'anno del cinquecentesimo anniversario della sua morte.

"Sono opere che si trovano dislocate in diverse parti del mondo. Nella nostra mostra le potrete ammirare tutte insieme", ha spiegato Eleonora Di Martino, curatrice della mostra, allestita nell'edificio storico di Masullas col supporto tecnico della Full Media Service.

Un viaggio in quattro sale, che racconta anche l'artista. Innanzitutto la presentazione di Raffaello con i suoi autoritratti. "Poi il grande ritrattista", ha proseguito Di Martino, "'è il ritratto di Giulio II, arricchito da una bella illuminazione a led. Poi 'Bindo Altoviti'. Ancora 'La Fornarina' e 'La Velata'. A questi ritratti abbiamo accostato anche 'Lo Sposalizio della Vergine', la sua prima opera importante".

Quindi la sala col tema della sacralità. Ecco "Madonna con il cardellino", "Madonna del Granduca", "Madonna del Passeggio" e "Sacra famiglia Canigiani".

"Qualsiasi artista rinascimentale si doveva confrontare con il tema del sacro e lo ha fatto anche Raffaello", ha precisato ancora Di Martino, "l'ultima parte con le opere più grandi, l'affresco digitale del Trionfo di Galatea e, sul pavimento 'La Trasfigurazione', l'ultima sua opera, rimasta incompiuta prima della sua morte e completata poi dai suoi allievi".

All'esterno, nel chiosco, una riproduzione de "La scuola di Atene" con una base di ben 7 metri e 70 centimetri. L'originale, datato fra 1509 e 1511, si trova nella Stanza della Segnatura, nei Musei Vaticani. Rappresentati i più celebri filosofi e matematici dell'antichità intenti nel dialogare tra loro, dentro un immaginario edificio classico, riprodotto in una prospettiva perfetta.

"La forza della cultura, che eleva l'uomo", ha chiuso il sindaco Siuni, "una mostra che si inserisce a pieno nella scommessa sulla cultura della nostra amministrazione negli ultimi 15 anni".

Accessi alla mostra per piccoli gruppi, massimo 5 persone alla volta e per massimo un'ora con guanti, mascherine e distanziamento sociale. Prenotazioni obbligatorie nelle prime settimane.
© Riproduzione riservata