Fra i candidati al World Press Photo, concorso che premia i migliori scatti realizzati al mondo, c'è anche un italiano, il fotoreporter siciliano Alessio Mamo.

Dopo aver vinto nel 2018 con uno scatto che ritraeva la piccola Manal, una bambina di 11 anni sfigurata in viso a seguito di un'esplosione in Iraq e costretta a portare una maschera in attesa di un intervento di chirurgia plastica, è in Siria che il giovane catanese cattura con il suo obiettivo la storia che gli vale una nomination nella categoria General News: davanti al suo obiettivo la preoccupazione di una madre, una donna russa, che fa la fila per andare verso la clinica del campo profughi di Al-Hol, nel nord est della Siria, e che tiene in braccio suo figlio.

Il premio, nato ad Amsterdam nel 1955 e arrivato dunque alla 63esima edizione, incoronerà i vincitori il 16 aprile e proseguirà poi con una mostra itinerante nel mondo.

La foto di Mamo fa parte di un reportage realizzato insieme alla giornalista Marta Bellingreri e dedicato alle storie di migliaia di rifugiati, molti dei quali donne e bambini di sospetti combattenti dell'Isis sfollati nel nord della Siria.

''Per la seconda volta in tre anni ho l'onore di essere tra i vincitori del World Press Photo - spiega Alessio Mamo -. Ciò è un onore e in qualche modo compensa la grande fatica che si fa al giorno d'oggi ad essere un fotoreporter indipendente. 'Russian Mother and her Child at Al-Hol Camp' è una storia molto diversa da quella di Manal, ma allo stesso tempo vicina. Queste due foto sono legate da un filo comune che è la sofferenza del post Isis in Iraq e in Siria, soprattutto per le donne e per i bambini''.

Per selezionare i vincitori al World Press Photo i giudici hanno esaminato 73996 fotografie di 4283 fotografi da 125 paesi diversi.

(Unioneonline/v.l.)
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