Si inaugura "Sentieri d'Italia" per la Sardegna.

La presentazione domani a Santa Teresa Gallura. Sabato e domenica le prime tappe previste in Sardegna, da Burcei ai Sette fratelli e dai Sette Fratelli a Castiadas.

Il Sentiero Sardegna-Italia è quasi tutto segnato, specie in provincia di Cagliari, e chiunque può percorrerlo.

Attraversa i territori di 72 Comuni mediante un tracciato di 540 chilometri.

Il lavoro è del Club alpino.

"La Sardegna - dice l'esploratore studioso dei sentieri sardi, Salvatore Dedola - con questa inaugurazione dà ufficialmente il via al ricupero della rete storica dei sentieri, molti dei quali attualmente abbandonati ma già in via di recupero. L'Isola è un autentico scrigno archeologico di sentieri, poiché conserva da millenni otto tipi di vie. Quelle del primo Paleolitico costituiscono l'infrastruttura venatoria, dove ancora oggi per tradizione arcaica (specie nel Sulcis e nei Sette Fratelli) si catturano le prede con le reti e con i laccetti di coda di cavallo. Risalgono alla fine del Paleolitico le vie di transumanza, nate quando la domesticazione del bestiame indusse il pastore barbaricino a spostare le bestie nelle valli e nelle marine per salvarle dal gelo invernale. Le vie carbonare risalgono al Primo Neolitico, e furono ribadite ancora a fine '800 per agevolare l'immane disboscamento del territorio sardo".

Ancora oggi decine di migliaia di chilometri di vie carbonare restano intatte, come tante strade Incas, testimonianza di fatiche e d'ingegno costruttivo.

Rimane ancora intatto il fascino delle vie interpaesane, che collegano a rete ogni villaggio.

Molte sono ancora intatte, come quella tra Sìnnai a Soleminis, nella foresta.

Le vie nuragiche a loro volta collegano molti paesi con migliaia di emergenze archeologiche. Poi ci sono numerose vie romane, delle quali rimane intatta quella che collega Bosa al Logudoro e l'altra da Campu Omu a Castiadas attraverso i Sette Fratelli.

Il Sulcis conserva ancora intatto l'immenso reticolo delle vie minerarie, splendido esempio di penetrazione nei sistemi montuosi. Non ultimi vengono i sentieri religiosi, che in epoca precristiana collegavano i villaggi ai numerosi santuari del dio Baal, poi trasformati nei santuari della Madonna di Balu Irde (Valverde).

"Il Club Alpino della Sardegna - ricorda Salvatore Dedola - è dagli anni Ottanta che lavora silenziosamente al recupero di così tante emergenze archeologiche, e la Grande Traversata Santa Teresa-Castiadas costituisce l'asse portante al quale ogni Comune avrà l'opportunità di legarsi attingendo dai fondi regionali disponibili. Si prefigura così, già da oggi, un nuovo sistema infrastrutturale che, facendo pendant al sistema balneare, sarà capace entro pochi anni di riequilibrare i flussi di turisti, utilizzando una rete pedonale ed equestre mare-montagna ricca di storia e di fascino".
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