La scrittrice Michela Murgia dovrà risarcire con 23mila euro "Il Maestrale", la casa editrice nuorese con cui aveva stipulato un contratto per la pubblicazione di un libro che non fu da lei completato e reso disponibile per la stampa e la diffusione.

La condanna è stata disposta dal giudice del tribunale civile di Nuoro Riccardo Massera.

L’origine della controversia si data al 10 maggio 2011. L’autrice, vincitrice l’anno precedente del premio Campiello con "Accabadora", si era allora impegnata (ricevendo un anticipo di 2500 euro) a consegnare l’instant book "Spirito di Corpo", narrazione romanzata pensata come esito del laboratorio giornalistico che, avviato dalla stessa Murgia a Cagliari e destinato a 20 giovani, suscitò la presa di posizione dell’Ordine professionale.

Nonostante l’editing dei primi 5 capitoli e l’inizio della promozione (i librai prenotarono 15mila copie), il testo non venne ultimato entro la data annunciata: giugno 2011.

Nel 2012 l’autrice (che aveva nel frattempo proposto la restituzione dell’anticipo e invece del titolo da contratto l’opera "L’Incontro", poi edita da Einaudi) ribadì di non voler completare il lavoro.

Da qui la decisione del Maestrale, "a fronte dell’impossibilità di trovare accordi extragiudiziali - sottolinea il titolare Giuseppe Podda - di ricorrere alle vie legali, certi della soluzione che è seguita".

"Non è mia abitudine commentare le sentenze - dice Michela Murgia - Mi riserverò, poiché si tratta di un pronunciamento di primo grado, di fare ricorso".
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